Il 29 dicembre del 2013 l’incidente sugli sci che ha cambiato per sempre l'esistenza del sette volte campione del mondo tedesco
di Stefano Gatti© Getty Images
Undici anni, il tempo di una buona carriera in Formula 1 ma anche un non-tempo, la fissità di un'immagine che da multicolore e rombante si è trasformata da un momento all'altro nella indistinta sopravvivenza al proprio stesso mito. Michael Schumacher, ormai oltre un decennio dopo l'incidente sugli sci a Méribel, stazione sciistica alla moda sulle Alpi della Savoia, in Francia. Era il 29 dicembre del 2013, allora come oggi una domenica. Undici anni, se ci pensate, è il tempo impiegato da Michael per entrare- infilando una dopo l'altra tutte le marce - prima nella storia, poi nella leggenda e infine nel mito del motorsport.
© Getty Images
Sette titoli iridati tra il 1994 e il 2004 (due decenni esatti fa!) per Michael. Un traguardo che solo Lewis Hamilton ha saputo pareggiare tre lustri più tardi, completando il suo settebello in un tempo appena più lungo: primo titolo nel 2008, ultimo nel 2020. Ultimo o meglio più recente, perché nel 2025 che scatta peraltro con il cinquantaseiesimo compleanno di Schumacher (venerdì 3 gennaio), sir Lewis mette mano alla missione-sorpasso: un'impresa che ha di per sé dello straordinario, a maggior ragione perché al volante proprio della Ferrari, dettaglio che la renderebbe ulteriormente significativa. Una sorta di omaggio allo stesso Schumacher, nel senso della continuità (Schumacher tra l'altro nel 2010 aveva preso il posto di Hamilton sulla Mercedes) e di un destino vincente che attraversa le epoche e - coinvolgendo la Ferrari stessa - scriverebbe un nuovo capitolo della storia delle corse automobilistiche.
© Getty Images
Nell'attesa di un evento di tale portata (che mette unilateralmente da parte le legittime ambizioni iridate di Charles Leclerc), occorre dare conto di una ricorrenza che riporta ancora una volta alla superficie curiosità morbose mai sopite e ulteriormente (ancorché comprensibilmente) alimentate dalla riservatezza assoluta sulle condizioni e la quotidianità di Michael, imposta dalla sua stessa famiglia e - come vedremo tra poco - sempre sotto possibile attacco.
Il 2024 non fa eccezione e - malvolentieri ma necessariamente - tocca adeguarsi. Dopo la fin troppo rapida ascesa del secondogenito Mick verso la Formula Uno e l'altrettanto rapida uscita di scena o quasi, dopo i successi sportivi (nell'equitazione), il matrimonio dello scorso autunno in Spagna (prima apparizione "pubblica" di Michael dopo l'incidente) con Iain Bethke e la prossima maternità della primogenita Gina Maria che lo renderà nonno della sua primogenita la prossima primavera, a riaccendere i fari su Schumacher nell'anno che sta per chiudersi è stata l'apertura da parte del tribunale distrettuale di Wuppertal (Nordrhein-Westfalen) di un procedimento - sfociato in un processo per ricatto alla famiglia Schumacher - nei confronti di tre persone accusate di aver carpito in modo illecito e tentato di piazzare sul mercato alcune immagini del campione e la sua cartella clinica. Processo che si è recentemente allargato (passando dal favoreggiamento all'incriminazione) ad una infermiera che ha fatto parte in passato del team medico che assiste Michael nella sua difficile quotidianità.
© Getty Images
Diverso il peso specifico da assegnare a notizie di carattere giudiziario, sportivo o di semplice gossip, ma lo stesso "carico" di nostalgia per una vicenda umana purtroppo simile a tante altre analoghe e che - in questo caso a spese di Michael e dei suoi cari - ci interrogano e hanno molto da insegnarci a livello etico ed esistenziale. Senza però che sia necessario indugiarvi oltre, almeno da parte nostra.
© Getty Images