Azione in pista ma soprattutto nel paddock, ecco cosa possiamo aspettarci dal weekend di Suzuka
di Stefano Gatti© Getty Images
È ancora una volta un weekend ad altissima intensità, quello che attende la Red Bull in Giappone. Alle scorie dell'Hornergate, finite in tutta fretta sotto il tappeto ma tutt'altro che spazzate via in forma definitiva (per questo occorre l'addio di uno dei due tra Helmut Marko e Christian Horner), si aggiunge a Suzuka l'urgenza di ristabilire le distanze con la concorrenza. La doppietta ferrarista di Melbourne e il suo ko ad inizio GP per defaillance tecnica - hanno fatto prudere le mani al tre volte campione olandese negli ultimi dieci giorni, nessuno escluso. SuperMax non vede l'ora di calarsi nell'abitacolo della sua RB20 per provare ad allontanare in tempi brevi l'amaro calice rosso, visto che può contare (e si fa in fretta) su quattro punti di vantaggio nei confronti di Charles Leclerc e un nuovo passaggio a vuoto potrebbe clamorosamente costargli la testa della classifica: merce rarissima, che non si vede da ormai quasi due anni: prima edizione del GP di Miami (domenica 8 maggio 2022), ultima volta di Leclerc in vetta alla classifica prima del sorpasso nel successibo GP di Spagna da parte di SuperMax che da lì in avanti non ha più fatto un passo indietro (dalla prima casella del ranking).
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La brama di rivincita di Verstappen deve però convivere - almeno in queste ora di vigilia dei primi giri di ruote - con gli ultimi echi online (o meglio i più recenti) riguardanti il caso-Horner e le sue implicazioni. In realtà ad essere puntualmente rilanciata nella marcia di avvicinamento di un nuovo GP è sempre e solo l'imminenza di una scelta di campo. Red Bull delle origini nel senso della continuità oppure salto in avanti, conservando agli archivi l'anima mitteleuropea del team, esautorandola o comunque invitandola ad accomodarsi alla periferia dell'impero Red Bull. La scelta di cui sopra è comunque da farsi e potrebbe quasi essere considerata fisiologica, come accade in qualsiasi grande iniziativa imprenditoriale che si rispetti.
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Semmai, la possibile fuoriuscita di Dr. Marko potrebbe provocare un movimento sismico molto più sussultorio che ondulatorio, in grado di scuotere la Formula Uno dalle fondamenta e cambiarne i connotati forse già breve termine (il 2025 della Formula 1 è piena attualità). Altro che Hamilton alla Ferrari, altro che acquisizione della MotoGP da Liberty Media! Qui si tratta dell'eventualità che Max Verstappen (in tanti modo - anche a noi oscuri - legatissimo al "treno" Marko) possa accettare la serratissima corte Mercedes. Un'accelerazione in questo senso è nelle carte: anche quelle d’imbarco di Toto Wolff che - dopo aver pianificato di saltarla - ha deciso di rimettere in pista la trasferta giapponese... per battere il ferro finché è caldo. A proposito: la ruggine tra Toto e Christian è roba nota e c'è da giurare che Wolff a fare uno sgambetto di tale portata ad Horner letteralmente non si tiene. Attenti al... Lupo, insomma! SuperMax però deve fare i suoi calcoli: business is business e la Ferrari ha messo nel mirino la sagoma della sua monoposto. Che stiano per tornare a passare (finalmente) per Maranello le sorti del Mondiale?
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