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Tra speranza e amore, ma nessuno può confermare che Michael Schumacher sia cosciente

Le risposte agli stimoli sono troppe altalenanti

29 Dic 2018 - 13:01

Il dramma di Schumacher è che i famigliari stessi o la stretta cerchia che vive attorno a lui non sa se, dietro a quegli occhi aperti, ci sia uno stato di consapevolezza o meno. Non si può provare. Non esistono dati certi in grado di confermare che Michael sia cosciente. Non parla, e sono troppo altalenanti le risposte agli stimoli per dire che sì, c’è, è presente, sia pur in uno stato di isolamento attutito.

Paradossalmente il fisico è a posto, non si sono mai fermate la riabilitazione, la fisioterapia: è anzi assistito, nel migliore dei modi. E’ il cervello che dopo 5 anni lascia tutti sospesi, in un limbo di speranza e di amore, ridestato dai momenti positivi, che pur ci sono, salvo poi essere messi in dubbio inevitabilmente da successive assenze di risposte.

Da qui il silenzio totale della famiglia, che come abbiamo avuto modo di sapere sarebbe ben felice – chiaramente – di poter da quel silenzio uscire, ma essendo lo stato di salute soggetto a cambiamenti, si ritroverebbe di fronte a dichiarazioni da dover poi magari smentire il giorno dopo, in una continua rincorsa che non avrebbe niente a che fare con la nota attenzione alla vita privata che ha sempre avuto casa Schumacher.
E’ vero: c’era Jean Todt con lui davanti alla tv durante il gran premio del brasile di F1, ma nessuno può dire con certezza che Michael guardasse la gara e fosse presente. Questo quinto anno da quella mattina di Meribel è una data drammatica per la famiglia, che invece è orgogliosa  delle celebrazioni previste per giovedì prossimo, 3 gennaio, quando Michael compirà i 50 anni che non si sarebbe mai aspettato.

Una mostra a Maranello, l’esposizione Mercedes a Stoccarda, una app che sarà una sorta di museo virtuale in 3d, tutte iniziative che Corinna e i figli Mick e Gina accolgono con gioia, fino al sorriso legato alle nuove emoji dedicate a Michael e Mick, anche queste in uscita il 3. Mentre sul lago di Ginevra la vita prosegue come sempre, nella speranza che dopo queste 1826 notti… arrivi il giorno. 

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