Anche i due piloti della McLaren nella shortlist dei candidati a spezzare l'egemonia Red Bull nell'ultimo GP prima della pausa
di Stefano Gatti© Getty Images
La storia è nell'aria, la provocazione invece è già qui: nelle prossime righe: perché non ipotizzare che - dopo dodici successi consecutivi della Red Bull (gli "ultimi" undici dei quali quest'anno) - il Gran Premio del Belgio dell'ultimo fine settimana di luglio possa finalmente vedere sul podio alto un pilota diverso da Max Verstappen e - molto più occasionalmente - Sergio Perez? Fino a poche settimane fa la logica avrebbe suggerito di cercare nei garage Mercedes, Ferrari o Aston Martin il candidato alla missione. Il trend recente del Mondiale però è un po' diverso: i primi tre GP (Austria, Inghilterra e Ungheria) di un mese di luglio "bollente" hanno portato alla ribalta la McLaren e in particolare il suo pilota "anziano" (ma solo per appartenenza) Lando Norris. Certo, sarebbe molto utile... alla causa un occasionale inciampo (ma non glielo auguriamo) nell'inesorabile conto alla rovescia di Verstappen in direzione del suo secondo titolo iridato. E allora perché non scommettere sulle chances del pilota di Glastonbury oppure su quelle del suo ancora più giovane compagno di squadra Oscar Piastri? Ecco servita la doppia ipotesi o - se preferite, tornando all'inizio - l'altrettanto biforcuta provocazione.
© Getty Images
Cè il trend recente e poi c'è la tradizione. Nelle ultime dieci edizioni del GP del Belgio (dispersivo spingersi più lontano all'indietro nel tempo) Ferrari, Mercedes e Red Bull hanno fatto il bello e - spesso, trattandosi delle piovose Ardenne - il cattivo tempo a Spa-Francorchamps. Un filotto iniziato dopo la vittoria di Jenson Button nel 2012, proprio al volante della McLaren che (la tradizione, appunto) da queste parti è seconda solo alla Scuderia di Maranello nella conta dei successi: diciotto a quattordici.
Quarto a Spielberg, secondo a Silverstone e poi di nuovo a Budapest, Norris viaggia a una media-punti GP recente che... Perez se la sogna. E non solo lui, tra i drivers che vanno per la maggiore. Piastri invece ha il posto fisso in top five da due gare (quarto in Inghilterra, quinto in Ungheria) ed è lì lì per entrare nella top ten della classifica assoluta, anche se con meno della metà dei punti del compagno di squadra: 60 a 27. Dettaglio da non trascurare, il 22enne talento di Melbourne ha "compiuto" lo scorso fine settimana all'Hungaroring undici GP in Formula Uno.
© Getty Images
Una vittoria di Norris a Spa (dove lui e Oscar puntano sulla spinta della power unit Mercedes) sarebbe il giusto premio per la crescita recente dello stesso Lando. Un successo-shock di Piastri invece farebbe sensazione ma al tempo stesso - per chi la sa lunga - rappresenterebbe un passaggio obbligato (e già piuttosto atteso) nella carriera di un pilota per al quale viene spontaneo pronosticare un futuro luminoso nella massima espressione mondiale del motorsport.
© Getty Images
Tra le storie di predestinazione che punteggiano la storia della Formula Uno (Oscar non ce ne voglia per il carico di pressione), viene subito in mente quella di Ayrton Senna. "Magic" mise a segno la prima delle sue quarantuno vittorie al sedicesimo tentativo, poco dopo l'alba della sua seconda stagione nel Mondiale, GP del Portogallo del 1985 all'Estoril: sotto il diluvio "naturalmente". E anche se le previsioni meteo del weekend in arrivo non sono così... umide per le coordinate geografiche delle Ardenne (soprattutto domenica 30 luglio), perché non sperare in un GP finalmente all'insegna della discontinuità ma soprattutto di portata storica? Non ci sarebbero forse occasione e località più indicate e significative.