Lunga intervista-confessione dell'erede di sir Lewis Hamilton al volante delle Frecce d'Argento
di Stefano Gatti© AMG Mercedes F1 Press Office
Preparazione fisica e mentale, relax in famiglia, team building con i compagni di squadra George Russell e Valtteri Bottas. A poco più di un mese dal via del suo Mondiale da rookie, Andrea Kimi Antonelli brucia le tappe della road map che lo porterà - il prossimo 16 marzo in Australia - all'esordio in Formula 1 tra i viali alberati dell'Albert Park, il circuito cittadino... più anomalo che ci sia. In attesa delle prossime scadenze (il lancio globale di Londra di martedì 18 febbraio, la presentazione della W16 "stellata" lunedì 24 e - soprattutto - i test di fine mese in Bahrain da mercoledì 26 a venerdì 28) il diciottenne talento italiano si è raccontato sulla pagina web ufficiale del suo team. Procediamo per capitoli.
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KIMI E LE FRECCE D'ARGENTO
"Sono pronto a dar il meglio di me stesso.Ho piena fiducia nella squadra. Ho un'opportunità che non capita tutti i giorni. Mi sento molto privilegiato. Conosco Toto Wolff ormai dal 2018 e abbiamo un ottimo rapporto. Ha sempre cercato di insegnarmi e guidarmi nella giusta direzione. Sono molto felice di fare squadra con Russell. Ha già dimostrato cosa può fare e posso imparare tanto da lui. Poi c'è Bottas (rientrato in Mercedes come pilota di riserva, ndr) con tutta la sua esperienza. Sono davvero ansioso di imparare da entrambi. Entrambi possono spingermi oltre i miei limiti attuali".
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KIMI VERSO IL MONDIALE
"Durante le festività e nella prima parte dell'inverno ho trascorso un po' di tempo con la mia famiglia. Era molto importante per me farlo perché non li vedrò molto una volta iniziata la stagione. Mio padre in realtà mi seguirà a tutte le gare ma mia madre, mia sorella, mia zia e mia nonna non saranno in grado di farlo. Quindi, rilassarmi a casa e stare con i miei familiari è stato bello. Poi ho fatto un paio di ritiri con il team, uno dei quali a Lanzarote. È stato davvero bello, in un posto davvero magnifico e con un meteo favorevole. Era la mia prima volta là e il centro in cui ho soggiornato aveva tutto. Tante attività da fare durante la giornata e relax alla sera, ma ci siamo allenati molto duramente".
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KIMI E SENNA
"Mi sono sempre emozionato con i video di Senna. Crescendo guardavo tutti i DVD delle stagioni dagli anni Ottanta fino agli anni 2000 e Ayrton era sempre protagonista. Non ho avuto la fortuna di vederlo correre ma guardando tutti questi video ho iniziato a rendermi conto delle sue imprese. Senna è il mio idolo per ciò che ha fatto in pista e per ciò che ha rappresentato anche fuori: un pilota incredibile e una grande persona. Mi ha sempre ispirato e realizzare anche solo una piccola parte di ciò che lui ha fatto nella mia carriera sarebbe fantastico".
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KIMI E LA MAGIA DEL 12
"Ho scelto il numero 12 sempre per via di Ayrton, e poi è il numero che ho usato per la prima volta quando sono passato alle monoposto. Dalla Formula 4 in avanti ho iniziato subito a usare il 12 e quel numero... ha funzionato, le cose mi sono andate piuttosto bene (nel 2024 in Formula 2 ha corso però con il numero 4, ndr). Spero di poter continuare così in Formula Uno. Inoltre ero dodicenne quando sono entrato a far parte del programma junior Mercedes".
KIMI E LE PISTE
"Tra i miei circuiti preferiti ci sono sicuramente Imola e il Mugello, sono entrambe piste fantastiche. Imola è a circa mezz'ora d'auto minuti da casa mia, il Mugello a un'ora scarsa. Mi sono poi innamorato di Silverstone la prima volta che ci sono andato. Percorrere lo "snake" Maggotts, Becketts, Chapel e Stowe con una monoposto di Formula Uno mi ha lasciato senza parole. Un altro circuito che mi è piaciuto molto l'anno scorso con la Formula 2 è stato quello di Montecarlo. La concentrazione che richiede, soprattutto nel time attack, è davvero incredibile".
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KIMI E LA COMPETIZIONE TOTALE
Quando sono in pista, sono totalmente concentrato sulla guida, cerco di farlo d'istinto. Anche se sto praticando un passatempo con i miei amici però applico la stessa determinazione e divento molto competitivo, amici o non amici! Mi rilasso solo quando sono a casa, magari dopo un weekend di gara, allora penso solo a rilassarmi. So come mantenere la calma. Cercare di non pensare troppo: il buon umore aiuta a ricaricare le batterie".
KIMI E I RICORDI D'INFANZIA
"Tra i ricordi più divertenti dei miei primi anni di carriera c'è Hockenheim 2014. Non potevo entrare nel paddock perché avevo solo otto anni. Allora mio padre (che correva nella Porsche Supercup, ndr) decise di farmi passare i controlli nascondendomi dentro una pila di pneumatici su un carrello, mettendoci sopra messo un ombrello per nascondermi ancora meglio! Una volta dentro un suo amico mi procurò un pass. Rimasi in corsia box per un'ora: un'esperienza fantastica, ridiamo ancora oggi ripensando alla storia del carrello!"