Una superstar nel suo Paese, il messicano è ormai una (profumatamente retribuita) comparsa sul palcoscenico iridato
di Stefano Gatti© Getty Images
Per Sergio Perez quello che porta all'ultimo appuntamento del Mondiale potrebbe essere il conto alla rovescia della sua intera carriera in Formula Uno. All'indomani dell'ennesimo weekend di "passione" di un Mondiale completamente sottotraccia - quattro volte sul podio nei primi cinque GP poi letteralmente più nulla - si sono moltiplicate le voci di una separazione più o meno consensuale tra il pilota e la Red Bull. Abu Dhabi potrebbe fare da scenario ad un vero e proprio spareggio tra i candidati alla sua successione al fianco del quattro volte campione del mondo Max Verstappen. Stiamo parlando di Liam Lawson, Yuki Tsunoda e Franco Colapinto, con il neozelandese attualmente in vantaggio sul suo attuale compagno di squadra giapponese in VISA Cash App Racing Bulls e il rookie argentino della Williams nel ruolo di "suggestione", ultimamente indebolito dalla serie di incidenti che hanno costretto il team fondato da sir Frank a pescare nel proprio magazzino per mettere insieme le FW46 dello stesso Franco e di Alexander Albon. Ironia della sorte, a dare il colpo di grazie a Perez potrebbero essere state le tragicomiche sequenze del via della Sprint di Losail, dove Perez (al via dai box come Colapinto) si era incredibilmente "addormentato" all’accensione del semaforo verde, tanto che Franco (dopo un attimo di esitazione) lo aveva scartato sulla destra ed entrambi avevano rischiato di incrociare la traiettoria con la Medical Car che segue il gruppo nel corso del primo giro!
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"Penso che Sergio sia abbastanza grande e abbastanza saggio per trarre le sue conclusioni, ma c'è ancora una gara da fare, quindi arriviamo alla fine del weekend di Abu Dhabi e a quel punto tiriamo le somme".
Nell'immediato dopogara di Losail, Christian Horner ha chiaramente indicato al suo pilota messicano la porta, sottolineando come Red Bull abbia fin qui vinto nove Gran Premi contro i cinque di McLaren e Ferrari, che però hanno raggiunto il podio alto con entrambi i propri piloti mentre tutte le nove affermazioni di RB portano - manco a dirlo - la firma di Max Verstappen. Se poi i "Tori" non riuscissero a strappare alla Scuderia di Maranello la seconda posizione nel Mondiale Costruttori, sarebbe la prima volta dal 1983 che il team del campione del mondo piloti non va oltre la terza posizione tra i Costruttori stessi: quarantuno anni fa Nelson Piquet campione, Brabham-BMW terza dietro a Ferrari e Renaut.
Lo ripetiamo: Perez ha in mano un contratto Red Bull per la prossima stagione, strappato grazie al suo ottimo ruolino di marcia nelle prime cinque tappe del Mondiale. Dal punto di vista geopolitico - la sua presenza sullo scacchiere della Formula 1 è strategica a livello di penetrazione in un mercato vastissimo come quello sudamericano... nel quale però il suo posto potrebbe essere preso nel medio termine da... Colapinto, ancora lui! Red Bull però potrebbe puntare su Lawson, rilanciando così la "mission" del proprio vivaio, ultimamente piuttosto appannata e paradossalmente indebolita dalla cacci "impossibile" al nuovo Verstappen.
Sulla V-Carb 01 di Racing Bulls Liam tra l'altro ha fatto molto bene sia nel finale di stagione del 2023 al posto dell'infortunato Daniel Ricciardo, sia nel bis "a titolo definitivo del Mondiale in corso. Meno "guizzi" di Colapinto magari, ma tanta sostanza in più. Quanto a Tsunoda, Yuki non ha mai convinto fino in fondo in quattro stagioni complete di Alpha Tauri/Racig Bulls e non si è mai avvicinato alla top ten della classifica piloti, anche se proprio quest'anno ha la possibilità di raggiungerla ad Abu Dhabi (è dodicesimo a sei punti da Gasly e a sette da Hulkenberg).
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Tornando (per chiudere) a Perez, a spingere per la fine dell'avventura di Checo nel Mondiale (almeno nel ruolo di pilota a tempo pieno) non è ormai più nemmeno l'enorme differenza di performance con Verstappen, quanto l'evidente mancanza di "presenza" mentale che lo ha portato a compiere errori grossolani e a perdere completamente la bussola dopo i primi GP di quest'anno. Quarto alla sua prima stagione con i "Tori" nel 2021, terzo l'anno dopo, addirittura vice di Verstappen nel 2023, il trentaquattrenne messicano si appresta a chiudere ottavo (e ultimo dei piloti delle Big Four) quest'anno. È mancato pure il suo apporto alla caccia RB al titolo Costruttori e a Losail il team di Milton Keynes ha finito per sacrifocare la sua Sprint già ampiamente compromessa utilizzandolo come "cavia" per provare un assetto che - trasferito sulla RB20 di Verstappen, ha permesso all'olandese di tornare a volare nelle qualifiche del GP e nella gara stessa. Viene da dire: Checo, ma chi te lo fa fare?
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