La penalizzazione era costata al ferrarista spagnolo un piazzamento ai piedi del podio e dodici punti iridati
di Stefano Gatti© Getty Images
Oltre che per provare a rimettere sul binario giusto una stagione iniziata in modo estremamente deludente, la pausa tra il GP d'Australia dello corso weekend e quello d'Azerbaijan in programma a fine aprile a Baku sarà utilizzata dalla Ferrari anche per tentare di ribaltare il verdetto della penalità inflitta a Carlos Sainz a Melbourne e costata allo spagnolo a retrocessione da una buona quarta ad una anonima dodicesima posizione finale. La Scuderia di Maranello ha infatti inoltrato alla FIA una richiesta di revisione dell'accaduto, nell'intento di ottenere la cancellazione della penalità di cinque secondi seguita al contatto tra la SF-23 di Carlos e la Aston Martin del connazionale Fernando Alonso, costata appunto un arretramento del ferrarista di otto posizioni nell'ordine d'arrivo.
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“Il primo passo è ora quello di ottener l’autorizzazione a rivalutare il caso ed a quel punto porteremo le nostre argomentazioni. Sta alla FIA decidere. La cosa più frustrante per Carlos è stata l'impossibilità di spiegare ai commissari sportivi la sua versione dell'accaduto. Non era in una posizione da podio, quindi sarebbe stato possibile valutare il tutto dopo la gara. Analizzando poi quanto avvenuto in pista, nella curva in cui è avvenuto il contatto di Sainz ci sono stati altri due incidenti…”.
Tra gli elementi a propria discolpa, Vasseur e la Ferrari portano proprio la disparità di trattamento tra l'incidente Sainz-Alonso e il tamponamento di Logan Sargeant ai danni di Nyck De Vries ma anche l'incidente tra le Alpine di Pierre Gasly ed Esteban Ocon. Presa a gara in pieno svolgimento, la decisione degli Stewards è inappellabile ma il regolamento sportivo concede (all'articolo 14) la possibilità di inoltrare - entro quattordici giorni dai fatti - una richiesta di revisione basata su elementi non disponibili nel momento in cui è stato preso il provvedimento che - lo ricordiamo - è consistito in cinque secondi di penalità, sommati al tempo finale di gara di Sainz.
“Non voglio incolpare qualcuno in particolare. Ogni volta che accade un incidente ci sono sempre almeno due versioni. Non è facile giudicare in poco tempo gli episodi di gara e domenica scorsa a Melbourne tutto è stato reso ulteriormente complicato da tre bandiere rosse e una ripartenza per l’ultimo giro dietro alla Safety Car".
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