Il top manager austriaco proietta nel prossimo anno le lezioni apprese nella stagione più grigia delle Frecce d'argento
di Stefano Gatti© Getty Images
“Ce lo siamo chiesto tra di noi per otto anni: come avremmo reagito se fosse successo, come avremmo fatto i conti con la sconfitta? Perché sapevamo che prima o poi sarebbe capitato: ed infatti eccoci qui". In un'intervista concessa al podcast "Beyond The Grid", Toto Wolff mette il cappello alla stagione più complicata (l'unica non coronata da successo) della Mercedes nell'era ibrida del Mondiale. Il Team Principal e CEO di Mercedes-AMG Petronas F1 Team rilancia senza mezzi termini la sfida e Red Bull e Ferrari ma è troppo esperto per sbilanciarsi sulla riapertura di un nuovo ciclo vincente con i toni dell'argento.
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Cinquantuno anni tra poco più di un mese, il top manager austriaco ha l'esperienza necessaria per pianificare un 2023 di riscossa senza però dare nulla per scontato, perché questo in Formula Uno semplicemente non è possibile. Prima di addentrarsi nell'analisi di ciò che non ha funzionato e - soprattutto - nella ricetta per tornare a sfidare ad armi pari i Tori e le Rosse, Toto lancia nel campo avversario un avvertimento "filosofico" piuttosto rivelatore.
"Devi fallire e commettere errori per tornare a prosperare. Alla fine, tutto si riduce al modo di dire secondo il quale i nostri momenti difficili sono quelli che i nostri avversari rimpiangeranno, perché sono quelli che ci permettono di imparare di più. Spero proprio che il futuro lo dimostrerà nei fatti".
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Le avvisaglie di un ritorno al vertice programmato nei dettagli prima di essere sottoposto alla realtà dei fatti "muovono" dalle ristrettezze (se paragonate al recente passato) di un Mondiale che si è chiuso con un deludente terzo posto nel Mondiale Costruttori e con una sola vittoria: quella che George Russell ha messo a segno nel GP del Brasile di poco meno di un mese fa, privando così (ma con pieno merito!) il compagno di squadra Lewis Hamilton della possibilità di apporre (almeno una volta) il suo timbro vincente sulla stagione iridata, per la prima volta dal 2007 a questa parte.
"Fondamentalmente, il nostro problema non è stata una mancanza di carico aerodinamico, ma della sua efficienza sulla nostra macchina. Sono particolarmente orgoglioso della squadra, di come abbiamo recuperato terreno durante la stagione, perché non si è trattato di un lampo nel buio. Certo, la traiettoria di risalita non è stata lineare. Abbiamo avuto buone gare e poi siamo tornati indietro. A fine stagione però credo che siamo stati molto più vicini ai nostri rivali rispetto all'inizio del Mondiale.
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L'ultima e più interessante considerazione dell'incontentabile Wolff ai microfoni di "Beyond The Grid" la riserva al prossimo anno: un vero e proprio "manifesto" mirato ad una nuova missione iridata, che non abbandona però nemmeno per un istante il contatto con la realtà di un Formula Uno che tra il controverso 2021 ed un 2022 monocolore sembra proprio aver voltato pagina.
“Per me il bicchiere è sempre mezzo vuoto e ne vedo tutti i rischi del caso. Di fatto e secondo logica) Red Bull ha dominato lungo tutto l'arco della stagione. Sarà molto difficile imitare una curva di crescita di rendimento come la loro ed anche quella della Ferrari, ma io credo nell'organizzazione. Credo che le lezioni apprese, i valori della squadra, il suo potenziamento e l'assenza della caccia ai colpevoli ci permetteranno di tornare al vertice l'anno prossimo e sperabilmente di vincere gare per merito e - me lo auguro - lottare di nuovo per il titolo. Ma è una certezza? Assolutamente no!"
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