Largo ai giovani veri e ai giovani... dentro nelle pagelle del penultimo atto del Mondiale
di Stefano Gatti© Getty Images
MAX VERSTAPPEN: VOTO 9
Nove come le vittorie in stagione e lo slancio per provare a chiudere la stagione in doppia cifra tra pochi giorni a Yas Marina. Max delude nella gara Sprint, poi grazie al ruolo di "cavia" svolta dal compagno di squadra nella gara breve stessa, "svolta" nella qualifica del GP e mette a segno una bella pole position poi vanificata da una leggerezza. In gara scatta da manuale, tiene a bada Norris e fa pure la "soffiata" alla Direzione Gara sul mancato rallentamento del suo inseguitore con luci gialle accese. Un gran bel finale di stagione per il quattro volte campione del mondo, ormai ai titoli di coda di una stagione che per lui si è rivelata un vero thriller, a tratti quasi un film horror.
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CHARLES LECLERC: VOTO 7
Dopo una Sprint non particolarmente brillante (a parte il duello vinto con Hamilton), il monegasco cambia passo in gara: non basta per vincere (come lui stesso ha sottolineato) ma il suo secondo posto "salva" (anzi rilancia) la disperata rincorsa ferrarista al titolo Costruttori. Nelle dichiarazioni a caldo post-gara Charles sembra anche togliersi un sassolino dalla scarpa, peraltro l'ultimo di una lunga serie: "Peccato la foratura di Carlos, qualche punto in più ci avrebbe fatto comodo. Io sono stato alla larga dai detriti e dai cordoli..." VOTO 5, 5 a CARLOS SAINZ che solo nella gara Sprint riesce a mettere il naso della sua SF-24 davanti a quella gemella di Leclerc.
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PIERRE GASLY: VOTO 7
Il francese mette in pista un'altra performance bella solida, soprattutto facendo muro nel finale con un arrembante Sainz. Niente da dire: un gran finale di stagione per Pierre. Tutta un'altra storia il suo compagno di squadra ESTEBAN OCON (VOTO 4), certamente demotivato dalla sua condizione di separato in casa Alpine ma davvero fuori dal ritmo. Conseguenza finale: il licenziamento anticipato al termine di un GP mai iniziato (fuori alla prima curva). Al suo posto a Yas Marina ci sarà Jack Doohan, il pilota che il team bleu gli aveva da tempo preferito per il 2025.
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OSCAR PIASTRI: VOTO 6
Porta a casa il risarcimento del suo (a posteriori inutile) sacrificio-sprint paulista, dopo aver viaggiato letteralmente al rimorchio di Norris per tutta la gara breve del weekend di Losail. Resta sotto la linea di rendimento del compagno di squadra anche nel Gran Premio, dopo aver rischiato una penalità già nei giri di schieramento (se la cava con un avvertimento). D'accordo, Lando ha fatto di peggio in gara (dal punto di vista regolamentare) ma il terzo gradino del podio affannosamente acciuffato causa disgrazie altrui sancisce una sorta di involuzione nella parte finale del campionato che - lo speriamo per Oscar - sia legata solo alla priorità che McLaren ha assegnato questo autunno all'inseguimento del titolo piloti con Norris.
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GUANYU ZHOU: VOTO 7
Zhou di testa! In Qatar il cinese disegna sull'asfalto i contorni di una performance decisamente superiore al suo standard e poi ci mette dentro un ottavo posto finale che rappresenta il suo miglior risultato in tre stagioni di Formula Uno, pareggiando il risultato del GP del Canada di due anni fa. Troppo tardi per garantirgli un posto da titolare al via del Mondiale 2025 ma una carta in più da mettere sul tavolo nella ricerca di un posto al sole per il suo futuro. Con stima, addio.
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LANDO NORRIS: VOTO 5
Restituisce a Piastri quello che era di Oscar sul traguardo della Sprint, poi scatta da manuale al via, saltando Russell al via e mettendo un po' di pressione a Verstappen nella prima metà del GP: una sorta di vorrei ma non posso (raggiungerlo) che riflette il senso di un'intera stagione. Poi non vede le luci gialle e incassa (male) una severa punizione che lo caccia in fondo al gruppo. Davanti ai microfoni si produce in uno sgradevole esercizio di maleducazione che - questo sì - andrebbe punito dalla Federazione: ben più di un innocuo "vaffa".
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GEORGE RUSSELL: VOTO 6
Come dicono quelli che la sanno lunga: quello che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas. È proprio così! George sembrava il naturale candidato alla vittoria o almeno a rendere la vita difficile a Verstappen, invece il lungo inglese non è mai riuscito ad accendersi. Tanto da sprecare la pole ereditata da Max ed entrare terzo in curva uno allo spegnimento del semaforo. Ha chiuso quarto più o meno nell'anonimato, pagando anche cinque secondi di penalità per una banale infrazione dietro alla Safety Car. Già che ci siamo, VOTO 4,5 a LEWIS HAMILTON. Gliene capitano di tutti i colori e i suoi siparietti via radio con il ponte di comando Mercedes (ai bei tempi così potenti e motivazionali) hanno ormai un che di surreale e stucchevole. Meno male che è quasi finita ma... se non ci fossero di mezzo sette titoli iridati, verrebbe da dire: oggi le comiche.
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FERNANDO ALONSO: VOTO 6,5
A proposito di Radio Days: lo spagnolo si apre con i suoi fingendo di meravigliarsi per la pochezza (da un anno all'altro) della power unit Mercedes montata sulla sua Aston sui rettilinei di Losail. È un piacere ascoltare l'ex ferrarista sempre così tonico e leggero anche mentre sta facendo tremendamente sul serio al volante. Fernando porta a casa un settimo posto di questi tempi tutt'altro che disprezzabile.
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VALTTERI BOTTAS: VOTO 5
Hamilton e Sainz lo stanno ancora cercando: pur sapendo benissimo dove si trovasse, il pilota finlandese della Sauber decide di lasciare un buon ricordo ai suoi quasi ex-colleghi sbriciolando in mille taglientissimi frammenti lo specchietto retrovisore di Albon, probabile causa delle forature simultanee del ferrarista in uscita e del suo ex compagno di squadra. Non bastasse, dietro alla Sauber gemella di Zhou per tutto il fine settimana. Chissà cosa starà architettando Valtteri per il suo gran finale a Yas Marina!