Drastico cambio di scenario per la seconda tappa del Mondiale elettrico che sale in quota nella capitale del Paese centroamericano.
di Stefano Gatti
Dal back-to-back saudita al colpo unico di Mexico City, il Mondiale di Formula E va questo fine settimana alla seconda tappa stagionale su uno dei tracciati più impegnativi del proprio calendario. Pur trattandosi dell’autodromo - dedicato ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez - che ospita il GP di Formula Uno, le monoposto Gen2 ne affronteranno una versione... tascabile, destinata a dare vita ai consueti duelli ruota a ruota ma... con qualche spunto velocistico in più, che potrebbe anche cambiare le carte in tavola.
Ci sperano soprattutto gli avversari dei piloti di Mercedes e Venturi Racing che hanno massimizzato i primi due round del campionato, alla fine di gennaio a Diriyah. E tra questi magari il nostro Antonio Giovinazzi che, a differenza dei suoi nuovi colleghi (ultimo E-Prix su questo asfalto due anni fa) ha disputato con l'Alfa Romeo Sauber il GP del Mesico di F.1 esattamente tre mesi fa. Difficile che l'italiano sia già questo sabato in grado di "ingaggiare" i leaders. A puntare ad un salto di qualità sabato 12 possono (ed in un certo senso devono) invece essere i piloti di DS Techeetah, Jaguar, Porsche e magari Envision Racing. Squadra, quest'ultima, che ha appena siglato un accordo per proseguire - su base pluriennale - la propria collaborazione tecnica come team satellite Jaguar ed i cui piloti - l'olandese Robin Frijns ed il neozelandese Nick Cassidy - hanno messo in mostra buone cose già sul difficile tracciato di Diriyah. Tanto che la squadra occupa la quarta posizione della classifica Teams alle spalle di Venturi, Mercedes e Andretti.
Del tracciato che ospita la Formula Uno, il Mondiale elettrico sfrutta il rettilineo dei box e tutta la parte finale del giro, incluso il "complex" ricavato all'interno dello stadio del baseball, con anto di tribune che si preannunciano gremitissime. Interessante anche l'altro settore "guidato", -quello che va dalla curva tre alla curva otto (il tracciato - lungo due chilometri e 606 metri - ne conta sedici) che segue la bretella che taglia fuori tutta la parte "alta" dell'autodromo. Per capirci, alla maniera di quanto avviene a Monza con il layout Junior, ormai in disuso. Non mancano insomma echi e suggestioni da Formula Uno. Anche perché la tappa messicana (per nella sua versione "mickey mouse") è una due sole "location" che il Mondiale elettrico condivide con la massima formula. L'altra è ovviamente quella di Montecarlo che sarà affrontata dai piloti della Formula sabato 30 aprile, una ventina di giorni dopo l’attesissimo E-Prix di Roma, con il quale il Mondiale entrà nel vivo sabato 9 e domenica 10 aprile.
A Mexico City intanto il programma di sabato 12 è di quelli da lasciare senza fiati e soprattutto senza "paracadute": il minimo errore si paga caro, anche più del solito: primo turno di prove libere alle 15.00 secondo alle 16.50. Scatteranno poi alle 18.40 le qualifiche per la gara che prende il via alle 23.00 (in diretta su Canale 20 alle 22.45 ed in replica alla 01.50 su Italia 1 alla 01.50.