Il pilota di Avalanche Andretti si è messo virtualmente al riparo da sorprese e imprevisti vincendo gara-due a Roma
di Stefano Gatti© Getty Images
Quattro piloti in lizza per il titolo ma - realisticamente - solo uno in grado di impedire a Jake Dennis di diventare il terzo campione del mondo FIA di Formula E dopo Nyck De Vries e Stoffel Vandoorne. Con un vantaggio di ventiquattro punti su Nick Cassidy (il suoi più immediato inseguitore), il ventottenne pilota di Avalanche Andretti (e Porsche...) potrebbe chiudere i conti solo vincendo gara-uno all'ExCel Circuit di Londra. Più facile, si fa per dire, che l'incoronazione di Jake davanti ai suoi connazionali (è originario di Nuneaton, nel Warwickshire) avvenga al termine di gara-due, sedicesimo e ultimo round della nona stagione del Mondiale elettrico.
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Se per il neozelandese Cassidy, portacolori di Envision Racing, la missione-rimonta&sorpasso per il titolo è complicata, essa rasenta l'impossibile per gli altri due piloti ancora matematicamente in grado di allungare le mani sulla corona iridata. Stiamo parlando di Mitch Evans e di Pascal Wehrlein curiosamente piloti delle squadre ufficiali Jaguar e Porsche, Case delle quali appunto Envision e Avalanche Andretti sono clienti. Per il pilota kiwi di Jaguar (insolitamente autore di una stagione discontinua, non sempre per colpa sua) i punti di ritardo sono quarantaquattro, per il tedesco di Porsche - a lungo leader del ranking, poi andato in calando - addirittura quarantanove.
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Con un totale di cinquanta punti in palio tra sabato 29 e domenica 30 luglio, per Evans e Wehrlein la sfida non è legata solo alle loro performance, ma anche ad un passo falso (meglio due) del leader Dennis e magari dello... sfidante ufficiale Cassidy. Casomai anche all'intervento di qualche altri pilota ormai escluso dalla corsa al titolo ma voglioso di lasciare il segno sull'ultimo weekend del Mondiale, eventualmente al capolinea di una stagione che (a loro ci riferiamo) è stata inferiore alle aspettative di Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne (la coppia DS Penske), Antonio Fèlix Da Costa (compagno di squadra di Wehrlein nel team Porsche), oppure del trentaseienne londinese Sam Bird, compagno di squadra di Evans in casa Jaguar e protagonista (si fa per dire) di un Mondiale disastroso, costellato di incidenti, di episodi controversi (anche con lo stesso Evans) e per la seconda stagione di fila incapace di mettere piede sul gradino più alto del podio, negli anni precedenti frequentato cin regolarità, senza però mai centrare il bersaglio titolo come invece riuscito ai già citati Vandoorne, Da Costa e Vergne (quest'ultimo due volte).
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Teatro della sfida (anzi a questo punto delle molteplici sfide) il tracciato parzialmente indoor realizzato negli spazi dell'ExCel Exhibition Centre nello storico quartiere portuale sul Tamigi, alla periferia est della capitale del Regno Unito (Distretto di Newham): due chilometri e novanta metri di sviluppo, venti curve, che da due anni a questa parte (dopo la pausa imposta dall'emergenza sanitaria) ha preso il posto del tracciato di Battersea Park come teatro d'operazioni dell'E-Prix londinese. E siccome in Inghilterra piove (spesso) sul bagnato, ecco che il doppio appuntamento conclusivo fa ancora più il gioco del leader Dennis che - a differenza dei suoi diretti avversari, ancora a secco - vi ha vinto due volte gara-uno: sia nel 2021 che nel 2022, oltretutto mettendo a segno la pole position in entrambe le gare della scorsa stagione.