Il pilota neozelandese rompe subito gli indugi, poi controlla gli avversari e prende il posto di Wehrlein al comando della classifica generale
di Stefano Gatti© Getty Images
Vittoria della Jaguar con Nick Cassidy nella seconda e ultima gara dell'E-Prix di Diriyah, in Arabia Saudita. Scattato dalla seconda fila, il pilota neozelandese si gioca meglio della diretta concorrenza il ricorso al surplus di potenza dell'attack mode mettendosi dietro la Envision di Robin Frijns (al via dall'esterno della prima fila) e la Nissan di Oliver Rowland che aveva messo a segno la pole position. Nella top five della classifica anche Jake Hughes (NEOM McLaren con powertrain Nissan) e Stoffel Vandoorne con la DS Penske. Completano la top ten Sacha Fenestraz (che completa la buona giornata Nissan), Pascal Wehrlein che con una buona rimonta (ma non buonissima) risale la classifica fino alla settima casella, Jean-Eric Vergne con la seconda DS Penske, Max Guenther con la sola Maserati al traguardo e un deludente Mitch Evans con la seconda Jaguar. Jake Dennis che non va oltre un dodicesimo posto decisamente peggiorativo della convincente vittoria della vigilia, alle spalle di Edoardo Mortara con la ancora poco competitiva Gen3 by Mahindra.
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La vittoria di gara-due a Diriyah permette al sempre più efficace Cassidy di sopravanzare Wehrlein e di prendere la testa della classifica generale con 57 punti, ben diciannove in più del tedesco della Porsche. Terza posizione del ranking per il regolare Vergne (33 punti), davanti a Dennis (28) e a Evans (21). Guenther è sesto a quota venti punti. Il pilota tedesco della Maserati precede gli altri "podisti" di gara-due di Diriyah: Frijns (19 punti) e Rowland (18), quest'ultimo a pari merito (e punti) con Buemi e Hughes.
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LA CRONACA DELLA GARA
Frijns scatta meglio del poleman Rowland dalla seconda casella e prende il comando di gara-due sulla distanza di trentasei giri, uno in meno della prima gara. Ticktum subito ai box a cambiare il muso della Gen3 ERT danneggiato in un contatto con la Jaguar di Evans nella prima esse. Rowland avverte "qualcosa di strano" nel retrotreno della sua Nissan.
Inizia già al quarto giro l'attivazione del surplus di potenza dell'attack mode. Frijns vi fa ricorso al primo giro cedendo la leadership a Cassidy ma rimanendo davanti a Rowland, per poi sfruttare in sequenza anche la seconda e ultima attivazione. Dodici giri completati, un terzo di gara alle spalle: Cassidy precede Frijns, Rowland, Hughes, Vandoorne, Fenestraz con l'altra Nissan e il rookie Maserati Daruvala. Bird precede Vergne, mentre il leader della classifica generale Wehrlein chiude la top ten con la Porsche.
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Cassidy resiste al comando ma Frijns produce un forcing che lo porta negli scarichi della Gen3 Jaguar numero 37 del rivale neozelandese, quando la corsa raggiunge la boa di metà distanza. Seguono Rowland, Hughes, Vandoorne, Fenestraz, Vergne, Bird, Wehrlein e Daruvala, quest'ultimo scala in decima posizione davanti alla Gen3"Tipo Folgore" Maserati gemella di Guenther.
Incolore la gara di Dennis (vincitore di gara-uno), solo tredicesimo alle spalle di Evans, anche lui scomparso dai radar dopo i fuochi d'artificio del venerdì sera. Bird attacca Fenestraz: la manovra fallisce e il pilota di Londra perde anche la posizione da Wehrlein, mentre Guenther supera Daruvala. Problema per Bird: McLaren danneggiata e ritiro inevitabile.
Ventiquattro giri, due terzi di gara in archivio e nessuno scossone nelle posizioni che contano anche se i distacchi sono ridottissimi: Cassidy sempre al comando su Frijns, Rowland, Hughes, Vandoorne, Fenestraz e Wehrlein che sembra in grado di produrre un buon finale di gara. Daruvala al contrario e - dopo un "lungo" in staccata - precipita nei quartieri bassi della classifica, abbandonando la corsa al nove giri dalla bandiera a scacchi.
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Gara tattica come due settimane fa in Messico: Cassidy gestisce e alle sue spalle c'è un trenino di una decina di monoposto, il cui "vagone" di coda è la Maserati superstite di Guenther, fino... all'aggancio a quest'ultimo di Dennis con la sua Andretti-Porsche che arpiona finalmente la top ten. Cassidy, Frijns e Rowland viaggiano verso il podio: il neozelandese di Jaguar si aggiudica gara-due di Diriyah davanti all'olandese di Envision e all'inglese di Nissan che era scattato dalla pole position. Hughes e Vandoorne chiudono quarto e quinto. Completano la top ten Fenestraz, Wehrlein, Vergne, Guenther e Evans.
Undicesimo davanti ad un irriconoscibile Dennis, Edoardo Mortara prova a regalare un sorriso al fin qui derelitto team Mahindra, pur facendo poco meglio del suo compagno di squadra Nyck De Vries, mestamente quindicesimo alle spalle di un sempre più impalpabile Antonio Félix Da Costa (Porsche).
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