Il più giovane dei due piloti neozelandesi della Jaguar protagonista di una prova tattica con un finale tutto all'attacco
di Stefano Gatti© Formula E
Seconda vittoria di fila per TCS Jaguar nel Mondiale di Formula E: dopo Montecarlo, il team inglese sbanca gara-uno di Berlino con Nick Cassidy che - all'epilogo di una gara tutta al coperto nelle posizioni centrali del gruppo (risparmiando energia) - si lancia in un irresistibile forcing finale che gli permette di concludere in solitudine davanti a Jean-Eric Vergne (DS Penske), a Oliver Rowland con la Nissan, al compagno di squadra e connazionale Evans (i due dividevano la quinta fila dello griglia di partenza) e alle due Porche di Pascal Wehrlein e Antonio Félix Da Costa. Settima posizione per Stoffel Vandoorne (DS Penske) davanti a Edoardo Mortara che lo aveva battuto nel duello finale per la pole position, regalando a Mahindra i primi punti stagionali. A completare la top ten Sacha Fenestraz con la seconda Nissan e il giovanissimo Taylor Barnard con la McLaren abitualmente guidata dall'infortunato (a Montecarlo) Sam Bird. Grazie al successo di Tempelhof, il kiwi Cassidy (vincitore quest'anno in gara-due a Diriyah) strappa a Wehrlein la prima posizione della classifica generale.
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Sono nove i punti di vantaggio di Cassidy nei confronti di Wehrlein: 121 a 112. Terzo davanti alla bandiera a scacchi, Rowland occupa la stessa posizione del ranking con 103 punti nel suo carniere. Autore di una prova tutta sostanza, il pilota di punta di Nissan è l'ultimo in tripla cifra dopo nove della sedici tappe del Mondiale. Appaiati alle sue spalle (ma con quattordici punti di ritardo-89) ci sono Evans e il campione in carica Dennis che - scattato in fondo al gruppo - era lanciato verso uno dei gradini del podio prima di essere tradito da una foratura. Vergne è sesto a quota 83. A metà... strada tra JEV e il suo compagno di squadra Vandoorne (43 punti) c'è Maximilian Guenther (65 punti) che puntava ad una grabde gara davanti al suo pubblico ma ha pagato con il ritiro un doppio contatto nella bagarre delle fasi centrali della gara.
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LE DICHIARAZIONI DEL PODIO
"Gara pazzesca, molto complicata e soprattutto tattica. Non è stato facile insomma, ma in qualche modo ce l'abbiamo fatta. Sono molto fortunato di correre in una squadra come la Jaguar, è un grande team". (Nick Cassidy)
"Devo accontentarmi del secondo posto... Puntavamo alla vittoria ma non ci aspettavamo il rientro di Cassidy. La nostra strategia di squadra era fare gara di testa ma così facendo siamo stati un po' presi in contropiede dalla Jaguar che aveva più energia nel finale- D omani c'è un'altra gara, siamo pronti a riprovarci". (Jean-Eric Vergne)
"Gara molto intensa: ho rimontato rapidamente dall'ottava fila al via ma ero molto combattuto tra attaccare e risparmiare energia per il finale. Se spingevi forte il rischio incidente era dietro l'angolo, se alzavi il piede perdevi subito posizioni..." (Oliver Rowland)
LA CRONACA DI GARA-UNO
Mortara al comando dalla pole, al suo inseguimento Vandoorne, Sette Camara e Vergne. Quinta e sesta posizione per le Porsche di Wehrlein e Da Costa davanti alla Maseratri di Guenther. Mortara è il primo dei frontrunners a smarcare il primo attack mode, già al terzo dei quaranta giri del programma originale. Vandoorne e Vergne primo e secondo dopo cinque passaggi. Girandola di cambi di posizione al vertice della gara: aprire il gruppo è svantaggioso in termini di consumo di energia. DS Penske e Porsche fanno gioco di squadra con entrambi i rispettivi piloti, controllando le operazioni. Dieci giri completati: il poleman Mortara primo davanti a Sette Camara, Evans e Guenther. Full course yellow (Eriksson fermo in pista con Envision): Vergne, Vandoorne, Wehrlein, Mortara e Da Costa nella top five.
Gara-uno riprende full speed al giro 16: Wehrlein prende il comando davanti a Vergne, Da Costa e Mortara. Il leader della classifica generale va in activation mode e lascia la prima posizione alla Porsche gemella di Da Costa, poi tocca a Vergne fare da apripista. Giro 20, metà distanza originale: Wehrlein, Vergne, Da Costa, Mortara, Evans. Incidente per Di Grassi, mandato in testacoda da una ERT e costretto a riportare ai box la Gen3 di ABT: gara finita per il veterano brasiliano. Esce dalla lotta per la vittoria Vandoorne che precipita nelle retrovie con problemi alla sua monoposto. Giro 25: Vergne, Wehrlein, Da Costa, Rowland, Evans, Guenther e il campione in carica Dennis. KO Gunther, a muro con la Maserati Tipo Folgore dopo un contatto: seconda Safety Car della giornata! Evans al comando (ultima activation però ancora da fare), Wehrlein, Rowland, Da Costa, Vergne, Dennis e Mortara.
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Il rush finale riparte al 33esimo giro, il nuovo totale è di 46 giri. Bagarre al vertice e continui cambi di posizione. Vergne davanti a Rowland e Evans. Rientra ai box Dennis, vittima di una foratura della anteriore destra. Ala anteriore ballerina per Wehrlein ma il tedesco è in lizza per la vittoria. Davanti a lui ci sono solo Rowland e Evans. Incidente e ritiro ai box per Daruvala che era risalito fino alla top five con la Maserati. Forcing finale di Cassidy all'epilogo di una gara tutta al coperto per il secondo pilota neozelandese della Jaguar. Al suo inseguimento Vergne, Rowland, Evans e Wehrlein che chiudono in quest'ordine alle spalle di Nick che negli ultimi due giri allunga e mette in cassaforte una vittoria che gli permette anche di strappare la leadership del ranking a Wehrlein proprio davanti al suo pubblico di casa.
Il sesto posto finale cambia poco nel trend poco brillante di Da Costa. Alle spalle del portoghese di Porsche chiudono Vandoorne e Mortara che (in ordine invertito) occupavano la prima fila dello schieramento di partenza. Fenestraz nono con la Nissan davanti a Barnard con la McLaren abitualmente guidata da Bird. Taylor è il migliore dei cinque piloti di riserva in pista a Tempelhof al posto di altrettanti titolari infortunati (come Bird) o impegnati nel WEC di Spa-Francorchamps. Alle sue spalle Kelvin Van Der Linde (undicesimo con ABT Cupra per Nico Muller), Jordan King (dodicesimo con Mahindra per Nyck De Vries) e Paul Aron (tredicesimo con Envision). Ritirato per incidente invece Joel Eriksson, lui pure con Envision, team che ha dovuto fare a meno di entrambi i titolari Sebastien Buemi e Robin Frijns.