I due piloti del team inglese puntano alla prima vittoria stagionale nella quarta gara del Mondiale elettrico
di Stefano GattiPiù brillante e veloce Jake, più solido e redditizio René. È quella targata NEOM McLaren formata da Jake Hughes e René Rast la coppia più completa vista in azione nei primi due appuntamenti del Mondale di Formula E che sabato affronta il suo terzo appuntamento (gara-quattro) nella megalopoli indiana di Hyderabad. Il 29 enne pilota di Birmingham e il suo più esperto (in campo "elettrico") compagno di squadra tedesco - di otto anni maggiore - hanno ora davanti alla visiera la missione-vittoria, per aggiungere ulteriore sostanza alla stagione d'esordio del team papaya nel Mondiale di Formula E.
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Tra i piloti che si candidano al ruolo di anti-Wehrlein e anti-Dennis (la coppia che sta tentando la fuga per il titolo con 68 e 62 punti rispettivamente), Hughes e Rast - 27 punti e 26 - sono "in prospettiva" quelli più accreditati. Certo, a separarli dal duo di testa ci sono attualmente Sebastien Buemi e Sam Bird. Il regolare pilota elvetico di Envision Racing ha fin qui messo insieme 31 punti, il londinese di Jaguar ha brillato a Diriyah e "stacca" in quarta posizione a quota 28 punti: uno in più di Hughes, due in più di Rast.
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L'esperienza è dalla parte di Buemi e Bird, la "fame" spinge in alto le ambizioni del duo McLaren. Al suo esordio nel Mondiale elettrico, la squadra inglese spicca come anomalia in questo primo scorcio di stagione, unica a "funzionare" con la sua intera formazione, pensando all'incapacità di Antonio Felix Da Costa (dodicesimo della generale) di pareggiare i numeri di Wehrlein in casa Porsche e alle difficoltà di André Lotterer (comunque buon ottavo) di reggere il passo di Dennis in casa Avalanche Andretti. Per non dire del miglior rendimento di Buemi e Bird sui rispettivi compagno di colori, i due neozelandesi Cassidy e Evans che chiudono la top ten della generale.
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Volendo cercare il pelo nell'uovo (perché no?), il vero rischio che Hughes e Rast corrono nella loro rincorsa al le posizioni del vertice è quella di sottrarsi punti a vicenda nel confronto con avversari (Wehrlein e Dennis ma anche Buemi e Bird) che nel breve volgere di tre gare hanno verosimilmente già attaccato alla tuta ignifuga i gradi di capitano nelle loro squadre, con tutti i vantaggi del caso.