Formula E, le immagini dell'E-Prix di Portland
© Ufficoo stampa Formula E
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Nuovo cambio della guardia al vertice della classifica generale a quattro gare dalla conclusione
di Stefano GattiColpaccio di Nick Cassidy e di Envision Racing nel Round 12 del Mondiale di Formula E al Portland International Raceway. Dopo quelli consecutivi di Berlino(Gara-due) e Montecarlo, il pilota neozelandese mette d'accordo tutti (ad iniziare da Jake Dennis e Antonio Félix Da Costa che lo accompagnano sul podio) , mette a segno il terzosigillo stagionale e restituisce slancio alla propria candidatura per il titolo che si decide nella seconda metà del mese di luglio con i due appuntamenti (quattro round) di Roma e Londra. Cassidy mette la freccia su Da Costa nel momento-chiave di una gara a lungo "tattica", lasciando il portoghese di Porsche e il pilota inglese del team di casa Avalanche Andretti a giocarsi il secondo gradino del podio, mettendosi al riparo da sorprese "last minute" con uno strappo-capolavoro proprio al trentaduesimo ed ultimo giro di una gara inizialmente prevista sulla distanza di ventotto passaggi, allungata dalla Direzione Gara per via due neutralizzazioni. A completare la top five sono Mitch Evans con la migliore delle Jaguar e Sebastien Buemi che emerge "d'esperienza" dal folto del gruppone con la secondo Gen3 Envision powered by Jaguar. Sesto posto per Maximilian Guenther con la Maserati by MSG Racing. DNF per l'altra Tipo Folgore italo-monegasca di Edoardo Mortara. Weekend da dimenticare o quasi per l'ex leader della classifica generale Pascal Wehrlein, al via nella seconda metà dello schieramento e mai in grado di produrre una delle rimonte che - in passato - gli hanno permesso di rimediare ad altre qualifiche poco soddisfacenti.
Arrivato in Oregon con un punto di ritardo da Wehrlein nel Mondiale (134 a 133), Dennis risale sull'aereo per l'Europa con un punto di vantaggio nei confronti del vincitore di Portland Cassidy (154 a 153), lasciando l'ex leader Wehrlein a rimuginare su un weekend a stelle e strisce per lui nefasto, che si chiude con un modesto piazzamento al margine basso della top ten del ranking (ottavo) e ormai terzo della classifica con 138 punti. Al quinto podio consecutivo (quattro volte secondo, una volta terzo), Dennis per la verità il comando delle operazioni "mondiali" l'aveva preso già al termine delle qualifiche, grazie ai tre punti-bonus della pole position, conquistata battendo in finale il francese Sacha Fenestraz, poi autore di una prova sfortunata con la Nissan, chiusa in un'anonima sedicesima posizione. E se anche la vittoria gli sfugge dall'esordio del Mondiale a metà dello scorso mese di gennaio a Città del Messico, Dennis affronta davanti a tutti il rush finale che - dopo Roma - lo vedrà "giocare" in casa a Londra.
Nella top ten della classifica finale anche Lucas Di Grassi (settimo per Mahindra), Norman Nato con la Nissan (nono alle spalle dell'ex leader Wewhrlein) e Robin Frijns con l'unica ABT Cupra al traguardo dopo la violenta uscita di pista della Gen3 gemella del suo compagno di squadra Nico Muller. La fase di Safety Crar imposta dalle operazioni di... sgombero della monoposto (rimasta ferma in piena traiettoria in uno dei punti più veloci della pista) cambia il volto ad una gara fin lì caratterizzata da un vero e proprio "mucchio selvaggio", con tutte e ventidue le monoposto in formazione compatta ed un continuo scambio di posizioni: si contano alla fine oltre quattrocento tra sorpassi e controsorpassi: per la precisione 403, stando alle stime ufficiali. Nella seconda parte della gara Cassidy riesce a mettere uno contro l'altro Dennis e Da Costa che - lottando appunto tra di loro - di fatto permettono al neozelandese di controllare la gara e di regalare ad Envision (e Jaguar) la vittoria nei confronti dei due avversari motorizzati Porsche che sembravano poter godere di un leggero vantaggio tecnico e di consumi (Dennis soprattutto).
© Ufficoo stampa Formula E
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Fa in un certo senso festa anche l'altro neozelandese Evans, al volante della Jaguar ufficiale. Scattato dalla retrovie e appiedato ad inizio qualifiche da un problema tecnico, Mitch se la vede (al solito...) con il compagno di colori Bird e chiude appena giù dal podio ed occupa ora la stessa casella della classifica generale, riducendo il distacco da Wehrlein (122 punti a 138). E ora si ounta su Roma... e sullo spettacolare tracciato dell'EUR il "kiwi" è uno dei piloti più a suo agio, avendovi vinto più volte in passato. Il suo ritardo dalla vetta è "importante" (trentadue lunghezze), ma Evans va a tutti gli effetti considerato un "candidato esterno" al titolo.
Appena fuori dalla top ten (undicesimo e dodicesimo) Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne che erano stati costretti a scattare dopo tutti gli altri al semaforo in fondo alla corsia box a causa di un'infrazione del team DS Penske, "pescato" a leggere il codice a barre degli pneumatici della concorrenza tramite uno scanner posizionato all'ingresso della corsia stessa.