© ufficio-stampa
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Parlo io che i videogiochi li amo, e non parlo di un amore pregno di serotonina ma di quello vero che dura nel tempo, quello che a volte me li fa anche odiare, abbandonare, ma poi ritorna più forte di prima perché per me questo media non è solo intrattenimento, ma anche storie meravigliose, emozioni indelebili, persone fantastiche, amicizie preziose. Leggo troppo spesso articoli che denigrano i videogiochi come GTA e Call Of Duty ritenendoli la causa di atteggiamenti violenti da parte dei minori, vedo dibattiti dove genitori impauriti cercano di proteggere i loro figli da questo media come se fosse “il male”, vedo e leggo tante persone che riempiono la bocca e le pagine di opinioni su videogiochi che sicuramente non conoscono. Certo per conoscere i videogiochi ci vuole del tempo e spesso chi scrive di un determinato titolo non ha le 50 ore che servirebbero per completare al 100% Grand Theft Auto V, per questo chi scrive dovrebbe essere un giornalista che almeno i videogiochi li conosce, in modo da poterli provare qualche ora e avere un’idea attendibile di quello che offrono. LEGGI L'ARTICOLO