Conferma anche dall'agente del manager tedesco: "Decisione comune, non è il momento giusto"
Sembrava tutto fatto, con qualche piccolo ostacolo da superare legato alla buonuscita con il Lipsia, ma sicuro. Invece, a sorpresa, l'affare è saltato: Ralf Rangnick non sarà l'allenatore del Milan nella prossima stagione. Lo ha anticipato il tedesco Kicker e la notizia è poi montata nel giro di un'ora, mentre il Milan vinceva a Sassuolo e strappava il biglietto per l'Europa League. Prima la conferma della Bild con tanto di fonti interne alla Red Bull, quindi le parole di Mark Kosicke, agente di Rangnick, infine il comunicato del rinnovo di Pioli per altri due anni e il sipario definitivamente calato su una vicenda che ha, ovviamente, anche margini di indecifrabilità.
Bisognerebbe partire dalla fine, quindi dalla nota del Milan, ma in realtà per comprendere a fondo la notizia, certamente inattesa e clamorosa, è necessario fare un passo indietro. Quel che filtra, pur senza conferme, è che la rottura sia il frutto di un mancato accordo sulla guida tecnica della squadra tra Rangnick e Gazidis. Per capirci: l'ad sudafricano, spinto in parte dai buoni risultati di questo mese e mezzo e in parte dagli umori dello spogliatoio, ha proposto al manager tedesco di assumere il ruolo di dt lasciando però Pioli in panchina. Rangnick ha chiaramente rifiutato la proposta e chiuso perciò ogni discorso.
E' realmente andata in questo modo? Difficile dirlo, ma certamente sono sufficientemente chiare in questo senso le parole di Mark Kosicke: "Il Milan e Rangnick hanno concordato che questo non è il momento adatto e che non c'è il giusto slancio per una collaborazione. Per questo motivo, e tenendo conto dei buoni risultati di Pioli, è stato deciso congiuntamente che Ralf non assumerà alcun ruolo al Milan".
Quindi decisione comune, quale che sia la genesi, e doppio rinnovo. Per Pioli con il Milan, come detto, e per Rangnick con la Red Bull. Il che porta, come prima e immediata conseguenza la conferma, in rossonero, di tutta la linea tecnica. Da Maldini nel ruolo ben ricoperto di direttore dell'area tecnica a Massara in quello di ds. E potrebbe portare, ma per questo c'è ancora tempo, al rinnovo di Ibra, che Pioli considera un punto fermo della sua squadra e che con Pioli si è trovato benissimo da subito.