A 38 anni il portiere del Benfica ha annunciato l'addio al calcio giocato
Un altro eroe del Triplete dell'Inter del 2010 ha deciso di ritirarsi. Julio Cesar, in lacrime dopo il discorso ai compagni nello spogliatoio del Benfica, ha annunciato che a gennaio smetterà col calcio. Il suo contratto con la società lusitana è in scadenza a inizio 2018 e la società non ha previsto un rinnovo. Con la maglia dell'Inter ha vinto 5 scudetti, 1 Champions, 1 Mondiale per club, 3 Coppe Italia e 4 Supercoppe italiane tra il 2005 e il 2012. In Portogallo, col Benfica, ha vinto -fra gli altri- 3 scudetti.
A despedida do Imperador. Obrigado, @ojuliocesar_12! pic.twitter.com/GtJIoItEgh
— SL Benfica (@SLBenfica) 28 novembre 2017
Gran portiere e antidivo. E propenso, a volte troppo, a emozionarsi. Le lacrime di oggi non sono le sole della sua vita sportiva. Sono quelle della massima felicità, sollevando la Champions del Triplete il 22 maggio 2010 a Madrid con l'Inter di Mourinho ("Per me è stato come un padre"). Sono quelle della disperazione più cupa ai Mondiali l'8 luglio 2014, Brasile-Germania 1-7 ("I giorni dopo la partita, avevo deciso di smettere col calcio. Non ce la facevo. Mi ha aiutato la mia famiglia").
Oggi lascia, gli anni sono 38, i trionfi della sua lunga carriera sono ben 25, ci sono anche due Coppe America e una Confederation Cup. Può bastare. Gli manca il Mondiale, quello giocato in Brasile e svanito a quel modo, il peggiore. E' andata. Julio Cesar è orgoglioso di sé, il figlio gli ha scritto dolci parole ("papà, resti il mio eroe"). Un eroe tra i pali? No, non gli è mai piaciuto essere tale, è stato (è) un portiere essenziale.
Così l'aveva visto Roberto Mancini, quando era al Flamengo, e lo aveva voluto all'Inter a gennaio 2005. Un'intuizione del tecnico, non la sola nel costruire una squadra che è durata tanto e ha vinto tanto. La scalata al posto da titolare fu immediata (Toldo rimase al palo): entrava in un'Inter che aveva ricominciato a vincere proprio nella tarda primavera 2005, la Coppa Italia.
Da lì, Calciopoli, lo scudetto 2006 a tavolino e una serie di successi senza interruzioni: da Mancini a Mourinho, ai lampi di Benitez e Leonardo maggio 2011. Poi l'eclissi di quell'Inter e il distacco di Julio Cesar dai colori nerazzurri nel 2012: fra le lacrime, come no. Per fare posto a Samir Handanovic: che sta aspettando di vincere qualcosa. sarà quest'anno?