L'ex trequartista dell'Atalanta si presenta ai tifosi dell'Olympique Marsiglia: "Dovevo arrivare qui già ad agosto"
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Chiusa l'avventura all'Atalanta, Ruslan Malinovskyi ha voltato pagina trasferendosi all'Olympique Marsiglia, ma durante la conferenza stampa di presentazione non si è lasciato sfuggire l'occasione di lanciare una stoccata a Gasperini, con cui in passato ci sono state alcune incomprensioni che hanno minato un po' il rapporto col tecnico e segnato il futuro del giocatore a Bergamo. "Per me e la mia carriera si tratta di un grande passo in avanti - ha dichiarato Malinovskyi, che ha già debuttato con la maglia del Marsiglia nel successo esterno dei biancazzurri sul campo del Troyes in Ligue 1 -. Di goal dalla distanza ne ho fatti tanti, ma Gasperini mi diceva di non tirare troppo in porta perché segnavo una o due volte ogni cento tiri: io però ne ho fatti molti di più".
"Marsiglia è una grande città, con una grande storia di calcio - ha proseguito l'ex trequartista della Dea -. È il più grande club francese e ha grandi tifosi. Sono qui per aiutare la società a raggiungere gli obiettivi". "Conoscevo già la squadra perché in passato aveva affrontato club ucraini - ha aggiunto -. Aveva grandi giocatori, come Ribéry e Drogba. Nella rosa attuale conosco Pau Lopez, Veretout e Ünder perché hanno giocato in Italia. Ho giocato contro Gigot in Belgio".
Poi qualche dettaglio tecnico sul suo ruolo e sulla posizione in campo che preferisce. "In Nazionale ho giocato a centrocampo, in Italia da trequartista - ha spiegato l'ucraino appena arrivato a Marsiglia in compagnia del presidente Pablo Longoria-. Posso giocare ovunque, dipende dall’allenatore, dalla squadra, da come pressi. Mi piace giocare in attacco". Quanto a Tudor, poi, Malinovskyi ha le idee chiare. "Conosco bene l’allenatore perché ha lavorato in Italia - ha detto -. Ho parlato con lui, mi piace il calcio dinamico, che destabilizza l’avversario. È un calcio che amo".
"L’offerta del Marsiglia era la più concreta, sapevo che avrei accettato. Non avevo dubbi - ha continuato all'Orange Vélodrome raccontando un po' com'è andata la trattativa che l'ha portato in Ligue 1 -. C’erano anche proposte dall’Inghilterra ma non erano concrete. Dovevo arrivare qui già ad agosto, ho visto tutte le partite dell'OM e seguito la squadra".