I blaugrana sognano di riabbracciare Leo ma pesano le difficoltà economiche (che rischiano di provocare l'addio di Gavi in estate)
Barcellona sogna un ritorno di Lionel Messi. Con la giusta dose di realismo, che poi non è altro che un termine per nascondere le enormi difficoltà economiche di un'operazione del genere, ma sogna. Perché Leo a giugno andrà in scadenza col Paris Saint-Germain, perché Leo pur valutando una permanenza a Parigi deve fronteggiare il momento più difficile da quando è sotto la Tour, perché Xavi ha già detto che "Barcellona è casa sua" e perché lo stesso Laporta non ha mai chiuso le porte. Non a caso, scrive Mundo Deportivo da sempre attento alle cose blaugrana, la società sta studiando una soluzione "fantasiosa, creativa" per capire i margini di manovra: vista la situazione finanziaria del club e il fiato sul collo di Liga e Uefa, Messi dovrebbe accettare un ingaggio fortemente al ribasso accettando casomai valanghe di bonus, da suddividere tra quelli personali e di squadra e quelli derivanti da sponsorizzazioni visto che un ritorno della Pulce al Camp Nou sarebbe una storia dall'enorme impatto mediatico.
Lo spogliatoio del Barça è descritto come emozionato, avrebbe aperto senza timori al ritorno dell'argentino, che sarebbe complicato dal punto di vista del ruolo in squadra (a 36 anni e con un gruppo che Xavi chiama "famiglia" dovrebbe essere più una sorta di guida dello spogliatoio che la stella a cui concedere tutto, un valore aggiunto alla coralità del gioco piuttosto che il solista a cui dare sempre e comunque il pallone) ma ancor di più dal punto di vista delle finanze.
Anche considerando un no alle sontuose offerte (oltre al rinnovo del Psg ci sono Arabia Saudita e MLS) già pervenute sul tavolo del padre Jorge, che ne cura gli interessi, il Barcellona deve già pensare a come ridurre il monte salariale di 200 milioni di euro. Per le stesse difficoltà, i blaugrana potrebbero anche perdere Gavi.
È notizia di oggi, infatti, il tribunale commerciale 10 di Barcellona ha respinto il ricorso del club contro la decisione della Liga di non accettare la registrazione di Gavi come giocatore della prima squadra a causa del superamento del tetto di stipendi della rosa. Il classe 2004 quindi sino a fine stagione tornerà allo status di giovane, con stipendio quindi molto più basso e annullamento della clausola da un miliardo di euro che era stata inserita nel rinnovo dello scorso settembre. Gavi non potrà essere registrato come giocatore della prima squadra prima di luglio ma, anche in quel caso, prima il Barça (che presenterà ulteriore ricorso) dovrà abbassare l'attuale monte ingaggi.