Dopo la battaglia con club e Liga, la Pulce disputerà la prossima stagione in blaugrana
La quiete dopo la tempesta, che sia armata o meno sarà il tempo a deciderlo. Lionel Messi ha deciso di restare al Barcellona per la stagione che si appresta a partire nel weekend del 26-27 settembre contro il Villarreal: "Non andrei mai per vie legali contro il club della mia vita, ecco perché rimarrò al Barcellona". La Pulce dovrà sottoporsi ai test anti-Covid già espletati dai compagni di squadra prima di riaggregarsi al gruppo e riprendere l'attività con la squadra. Il Barcellona, nonostante tutto il polverone delle ultime settimane e la possibilità di perdere il giocatore a costo zero a giugno 2021, non sanzionerà Messi per aver saltato i primi allenamenti agli ordini di Koeman.
Nonostante il comunicato con cui il padre-agente di Messi aveva informato tutti della situazione da "svincolato" della Pulce, l'argentino ha deciso di fare un passo indietro e restare al Barcellona. La voglia di andarsene però c'era e lo ha confermato a Goal attaccando anche il presidente Bartomeu: "E' stato un anno molto complicato, ho fatto presente più volte al club della mia volontà di andare via per tutto l'anno. Ho sofferto molto durante gli allenamenti, nelle partite e nello spogliatoio. Volevo una nuova sfida e non per il risultato contro il Bayern in Champions. L'ho detto al presidente Bartomeu e mi ha sempre risposto che a fine stagione avrei potuto decidere se restare o andare via, ma non ha mantenuto la parola data".
Messi si è detto ferito dal trattamento ricevuto: "Molte cose dette mi hanno fatto male - ha ammesso la Pulce -, il mio amore per il Barcellona non è da mettere in discussione e non cambierà mai e ho sempre anteposto il club a qualsiasi cosa. Ho avuto la possibilità di andare via tante volte in passato, tutte le volte per andare a guadagnare di più e non l'ho mai fatto. Ho sempre detto che questa era casa mia e che trovare qualcosa di meglio di qui era difficile. Questa volta sentivo che avevo bisogno di cambiare, di nuovi obiettivi, di cose nuove".
La decisione comunque è quella di restare al Barcellona, nonostante il presidente Bartomeu: "Ho sempre detto che volevo restare qui. Che volevo un progetto vincente e vincere titoli con il club per continuare a far crescere la leggenda del Barcellona a livello di trofei. E la verità è che da tempo che non c'è un progetto nè nulla, loro si destreggiano e coprono i buchi mentre le cose vanno. Io continuerò nel Barcellona, il mio comportamento non cambierà e darò il massimo".
Infine Messi ha dato la sua versione del caos degli ultimi giorni, dopo l'ormai famoso burofax: "Ho guardato oltre e volevo competere ai massimo livelli, vincere titoli, competere in Champions League. Puoi vincere o perdere, perchè è molto difficile, ma devi competere. Almeno competere e non crollare come a Roma, Liverpool, Lisbona. E questo mi ha portato a pensare sulla decisione di andar via. Come detto, pensavo ed ero sicuro che fossi libero di andar via, il presidente ha sempre detto che alla fine della stagione potevo decidere se restare o meno. Adesso si aggrappano al fatto che non l'ho detto prima del 10 giugno, quando è chiaro che il 10 giugno eravamo in corsa per La Liga nel mezzo di questo tremendo coronavirus e che questa malattia ha alterato tutta la stagione. E questa è la ragione per la quale resterò al Barcellona. Adesso resterò perchè il presidente mi ha detto che l'unico modo di andar via è pagare la clausola di 700 milioni di euro, e questo è impossibile. C'era un altro modo ed era andare in tribunale. Ma non farei mai causa al Barcellona perchè è il club che amo, che mi ha dato tutto sin da quando sono arrivato, è il club della mia vita, ho passato la vita qui. IL Barça mi ha dato tutto e io ho dato tutto. So che non mi è mai passato per la testa di portare il Barcellona in tribunale".
"Il burofax era per rendere la cosa ufficiale in qualche modo. Durante tutto l'anno ho detto al presidente che volevo andar via, che era il momento di andare in cerca di nuovi obiettivi e nuove esperienze nella mia carriera. Lui mi ha sempre detto: "Ne parleremo, non ora, etc"... Ma niente. Il presidente non mi ha mai dato la minima idea di cosa stesse dicendo. Inviare il burofax era per ufficializzare che volevo andare via e che ero libero e che non avrei utilizzato l'opzione per un altro anno. Non era per creare un polverone o per andare contro il club, era per rendere ufficiale la mia decisione. Se non avessi inviato il burofax era come se non fosse successo nulla, avevo l'opzione per un altro anno. Quello che hanno detto è che non l'ho comunicato prima del 10 giugno, ma ripeto eravamo nel mezzo delle competizioni e non era il momento. Ma a parte questo il presidente mi ha sempre detto "quando finisce la stagione decidi se restare o andare via", non ha mai fissato una data. Ma non era per litigare con il club, perchè non volevo litigare con il club"