Il club nerazzurro prepara la nuova offerta per i Blues e trova due nuovi alleati. Marotta: "Il Chelsea non può chiedere cifre importanti"
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L'ennesimo rifiuto di Lukaku a una destinazione che non sia l'Inter è di quelli che inevitabilmente fanno scalpore. Con il no ai 58 milioni annui di ingaggio dell'Al Hilal Big Rom ha ribadito al Chelsea quanto la sua posizione sia ferrea. Detto questo, si aspetta ora che l'Inter faccia passi concreti: il raduno dei nerazzurri è fissato per il 13 di luglio, entro quella data il belga crede - legittimamente - si debba arrivare a una definizione della trattativa. Vuole iniziare la stagione senza incertezze e mettersi subito al lavoro agli ordini di Simone Inzaghi. Sinora ha ricevuto rassicurazioni da parte del club nerazzurro, tuttavia tra le due società le posizioni sono ancora lontane. La conclusione dell'affare con il Manchester United per Onana dovrebbe in questo senso liberare risorse immediate per permettere ai dirigenti nerazzurri di formalizzare una proposta più convincente per il Chelsea: un prestito oneroso (intorno ai 5 milioni di euro) con obbligo di riscatto fissato a 30. Difficile che basti, ma una base di partenza concreta per arrivare a un punto di incontro. Un impegno che l'Inter sente di poter onorare facendo leva anche su due possibili fonti di introito che si concretizzeranno tra un anno: innanzitutto la nuova formula della Champions, che porterà ancora più danaro nelle casse dei club partecipanti, e poi il nuovo Mondiale per Club previsto nel 2025. Se quest'anno l'Inter dovesse centrare l'approdo agli ottavi di Champions avrà la garanzia di potervi partecipare e di conseguenza la certezza di poter incassare i sostanziosi premi previsti.
Una doppia scommessa su cui puntellare dunque la ricostruzione di un reparto d'attacco che al momento vede come sole certezze Lautaro, il neo-acquisto Thuram e l'evanescente Correa. Con quest'ultimo ai margini del progetto ma alquanto difficile da piazzare altrove, la definizione della trattativa con il Chelsea per Lukaku è dunque esiziale. Nella testa di Simone Inzaghi il reparto d'attacco nerazzurro dovrebbe poi aumentare numericamente di una unità, da qui l'indicazione di provare a riportare a Milano il canterano Bonazzoli, oggi alla Salernitana. Discorso, quest'ultimo, però sicuramente marginale rispetto alla questione Lukaku dalla cui positiva soluzione passa gran parte delle ambizioni future dei nerazzurri.
In serata Giuseppe Marotta ha parlato proprio di Lukaku: "Non voglio entrare nelle dinamiche, ma Ausilio e Baccin stanno facendo un lavoro egregio. Stiamo affrontando tutto come gioco di squadra per raggiungere gli obiettivi che abbiamo. Non dobbiamo fare brutta figura, gli obiettivi sono importanti, ma ci sono fattori come la parte cedente e l’ingaggio per il giocatore che devono essere prese in considerazione. L’operazione passata è stata fatta con la proprietà precedente, il Chelsea di oggi deve decidere se Lukaku è progettuale o meno. Se non lo è, è chiaro che le strategie cambiano e non possono chiedere cifre importanti. In Arabia potevano cederlo a 50 milioni, cifra lontana dalla nostra, ma è un punto di partenza".