Le parole dell'ad nerazzurro delineano le prossime mosse di mercato del club
di Pepe Ferrario© ansa
Fino al primo settembre saranno giornate molto calde: il mercato dell'Inter è tutt'altro che chiuso. Anzi. L'intervista concessa oggi dall'amministratore delegato nerazzurro Beppe Marotta va letta infatti come un manifesto programmatico. E un avviso ai naviganti. Primo capitolo: la difesa. L'obiettivo, si sa, è Pavard, il "profilo ambizioso" chiesto da Inzaghi. Il tecnico nerazzurro verrà accontentato, a breve: con il francese, il reparto sarebbe chiuso, Inzaghi avrebbe infatti i sei difensori desiderati: Acerbi, Bastoni, Bisseck, Darmian, De Vrij e, appunto, Pavard.
Per l'attacco (a proposito, che bordate rifilate a Lukaku!) abbiamo avuto invece la conferma diretta che il pacchetto-punte visto contro il Monza non è quello definitivo. Nei propositi, almeno: "Se Correa chiederà di trovare una nuova sistemazione per giocare di più, cercheremo di accontentarlo". Parole educate per provare ad accompagnare all'uscita l'argentino. Le modalità di questo, eventuale, addio faranno la differenza: se il Tucu partirà in prestito, pressoché certo il ritorno di Alexis Sanchez. Se dovesse concretizzarsi una cessione a titolo definitivo, possibile altro. Ma questa seconda ipotesi ha probabilità molto basse. L'Inter, insomma, spingerà per riportare a casa il cileno.
La novità, nelle parole di Marotta, ci pare riguardi invece il centrocampo. Tra le righe la conferma di Sensi non è parsa così tanto convinta: "Ci ha abituato a precampionati convincenti", come a sottolineare nemmeno troppo velatamente che nella sua storia nerazzurra i mesi successivi sono poi stati differenti. Ecco, se dovessimo puntare su una sorpresa, è questo il reparto su cui concentrarsi: Inzaghi vorrebbe avere tra i sei centrocampisti a disposizione un giocatore fisicamente più strutturato. Nessuno discute le qualità tecniche di Sensi, è la sua tenuta atletica che non rassicura. Samardzic sarebbe stato l'ideale, la realtà è però quella che conosciamo. Non va esclusa, allora, la pista estera. Così come quella che può sempre portare allo svincolato Pereyra. Attenzione a storcere il naso, la storia recente dei "parametri zero" interisti insegna.
Infine il capitolo arabo: il mercato saudita chiuderà una settimana dopo quello europeo. I petrodollari sono un pericolo, le richieste sono arrivate e continuano arrivare. Questo ha fatto capire Marotta. Ma, ha aggiunto, il tempo è scaduto: per sostituire certi giocatori, quelli corteggiati dai nuovi padroni del calcio mondiale, il tempo è scaduto. Tradotto: ci hanno chiesto Calhanoglu, abbiamo risposto di no. Questo a oggi, ed è già tanto.