Non ci sono certezze sulla permanenza di Allegri: il futuro dipende dai risultati sportivi e dalle prossime sentenze che attendono il club
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La storia non si fa con i se, questo può succedere solo nei film. In alcuni, per lo meno. Ma la programmazione di un'annata calcistica sì. Diversi scenari, diversi programmi: situazione quanto mai attuale in casa Juve. Per la panchina, innanzitutto. Sulla permanenza di Max Allegri non ci sono certezze, nonostante le parole dello stesso allenatore bianconero di qualche giorno fa. Da una parte l'incognita dei processi sportivi (e non solo sportivi) che pesano sul futuro del club bianconero, dall'altro un rapporto che si è logorato con un parte dell'attuale spogliatoio e incrinato anche con la proprietà. Il nervosismo delle ultime settimane e i risultati non soddisfacenti hanno acuito divergenze che l'emergenza penalizzazione aveva momentaneamente messo a tacere. Il primo obiettivo è ora finire nel migliore dei modi la stagione, il che significa tenere la posizione in campionato ma soprattutto arrivare fino in fondo all'Europa League.
Detto che in caso di penalizzazioni pesanti - partendo dall'esclusione dalle Coppe - una separazione sarebbe molto probabile, anche qualora non ci fossero sanzioni importanti la continuità non è comunque assicurata. Da questo presupposto nascono le ipotesi più ambiziose, quella legata a un ritorno di Conte o all'arrivo di Gasperini. Per arrivare infine ai soliti rumors relativi a Zidane. Programmi massimi, al momento poco futuribili. Se non con una notevole dose di ottimismo. La situazione attuale e le previsioni inducono infatti l'attuale dirigenza a vagliare anche progetti più moderati, programmi che portano a un ringiovanimento di una rosa a quel punto affidata a un profilo altrettanto giovane ma di sicura prospettiva. E' da queste considerazioni che in seno a una parte dell'attuale gruppo dirigente bianconero molto legata alla proprietà è stato messo sul tavolo anche il nome di Raffaele Palladino, un profilo innovativo, emergente, moderno nell'approccio tattico, nella concenzione di un calcio propositivo e mai speculativo, ma al contempo vecchio stile nel portamento, sobrio nel comportamento e moderato nell'eloquio. Uno sguardo sul possibile futuro, per ora. Nulla di più. Ma, fosse anche per i suoi trascorsi bianconeri, è certo che il tecnico del Monza piace molto. E non solo ad Adriano Galliani.