Troppa distanza tra le esigenze della proprietà e le ambizioni del tecnico. Buonuscita da 7,5 milioni di euro. L'accordo prevede che il tecnico il prossimo anno non potrà allenare in A
Inter-Conte, l'addio è ufficiale. "FC Internazionale Milano comunica di aver trovato l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con l’allenatore Antonio Conte. Tutto il Club desidera ringraziare Antonio per lo straordinario lavoro svolto, culminato con la conquista del diciannovesimo Scudetto. Antonio Conte rimarrà per sempre nella storia del nostro Club", si legge nel comunicato del club nerazzurro.
Separazione consensuale, dunque: né esonero (Suning non ne aveva la minima intenzione) né tantomeno dimissioni da parte di Conte. Il tecnico e il club hanno raggiunto l'intesa per una buonuscita da 7,5 milioni di euro. L'accordo tra le parti prevede anche che nella prossima stagione Conte non potrà allenare una squadra di Serie A. Tra le esigenze della proprietà e le ambizioni del tecnico le distanze erano diventate incolmabili. Il presidente Steven Zhang ha prospettato al management nerazzurro la situazione, con la necessità di tagli netti al monte ingaggi e un mercato che dovrà chiudere con un forte attivo, quindi niente grandi investimenti e la cessione probabile di almeno un big. Condizioni che Marotta e Ausilio hanno poi prospettato a Conte. Che non ha accettato un ridimensionamento della squadra con cui sperava di poter aprire un ciclo dopo la conquista dello scudetto.
Il futuro di Antonio Conte sarà lontano da Milano e con tutta probabilità dall'Italia. In un contesto come quello attuale, non c'è club di Serie A che possa permettersi un tecnico con tali ambizioni (e richieste economiche) ma d'altra parte è improbabile che lo stesso Conte abbia voglia di ripartire da qui. Senza escludere a priori l'eventualità di un anno sabbatico, sul tavolo ci sono le ipotesi inglesi (Tottenham e Manchester United) e quella spagnola, con il Real Madrid che potrebbe sostituire l'uscente Zidane proprio con l'allenatore già corteggiato tre anni e mezzo fa.