I nerazzurri si radunano il 6 luglio: una data entro la quale definire il destino della Joya
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Il ritorno di Lukaku è realtà. Per Mkhitaryan si attende il comunicato ufficiale. Stessa cosa per Asllani e Onana. Bellanova sosterrà invece le visite mediche settimana prossima. Insomma, per il giorno del raduno - il 6 luglio - Simone Inzaghi avrà la certezza di avere a disposizione almeno cinque importanti rinforzi (Big Rom si aggregherà però alla squadra qualche giorno dopo). Probabilmente, però, non avrà più con sé Milan Skriniar, destinato a trasferirsi al Psg, un sacrificio necessario per finanziare il mercato nerazzurro e garantire l'equilibrio necessario tra sostenibilità e massima competitività: lo slovacco sarà con tutta probabilità sostituito da Bremer che, da tempo, si è promesso ai nerazzurri. Ma le uscite, certamente meno dolorose ma anzi "cercate, riguardano anche altri giocatori: da Pinamonti a Sensi, innanzitutto, proseguendo con Radu e Agoumé per arrivare infine a Vidal e Sanchez. I due cileni rappresentano la chiave per proseguire poi sulla strada del cambiamento e del rinforzamento.
E qui il discorso tocca inevitabilmente la questione Dybala. La prima condizione necessaria è l'addio di Sanchez: se per Vidal c'è un accordo una buonuscita già pattuita, per Alexis la situazione è più complicata, ecco perché Marotta ha in agenda un summit con Fernando Felicevich, il procuratore dei due cileni, per trovare una via d'uscita che soddisfi entrambe le parti. Solo poi, al netto del fatto che successivamente andrà valutata la separazione anche con Dzeko o Correa, l'Inter potrà affondare il colpo per la Joya. Qui però si apre un nuovo capitolo: sinora Dybala non ha preso in considerazione altre possibilità, il patto con Marotta ha tenuto al di là delle tante voci che si sono alzate negli ultimi giorni, ma l'altra condizione perché tutto si concretizzi riguarda le pretese del suo procuratore. La commissione richiesta da Jorge Antun, valutata troppo alta, è un ostacolo ancora tutto da superare. Da questo punto di vista le parole di Marotta sono state abbastanza chiare. Il sorriso del dirigente nerazzurro sfoderato anche ieri alla domanda sul futuro dell'argentino ha però lasciato intendere che il discorso resta apertissimo a patto tuttavia che ci siano appunto le "convergenze" necessarie per spianare la strada. La tempistica? Una settimana ancora, difficile si vada oltre.