Il prolungamento di contratto per il tecnico nerazzurro è una formalità: nel mirino il record di longevità nerazzurra
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Il rinnovo - meglio, il prolungamento - è una pura formalità. Il suo ciclo non è neppure a metà. Concetti che i dirigenti dell'Inter hanno espresso ripetutamente e con estrema perentorietà non solo nelle ultime settimane: Simone Inzaghi è il presente ma soprattutto il futuro. Per arrivare all'ufficialità del nuovo accordo con vista sul 2027 occorre semplicemente aspettare la fine del campionato, o anche il post festa-scudetto a San Siro successivo all'ultima partita casalinga contro la Lazio. Ma nella mente dell'allenatore della seconda stella c'è anche l'idea di rincorrere un altro record storico: non solo superare icone della panchina interista come Bersellini e Trapattoni che guidarono la squadra per cinque stagioni, ma spingersi fino al mito Herrera.
Il Mago, creatore della Grande Inter, arrivò sino a quota otto stagioni, primato rimasto sinora inavvicinabile.Per quanto oggi il calcio sia profondamente cambiato e programmare sia diventato qualcosa di molto più complesso, la suggestione di "affiancare" nei libri di storia il tecnico della prima stella e quello della seconda serpeggia anche nella mente di Marotta e in quella dello stesso Zhang, primo grande sponsor da sempre di Simone Inzaghi. Ecco perché il rinnovo di contratto sino al 2027, con adeguamento dello stipendio a 6 milioni a stagione più bonus, potrebbe così allungarsi di un anno, raggiungendo appunto quota otto (Inzaghi arrivò nel 2021, all'indomani della separazione con Conte).