L'argentino adesso inizia a temere di essere vittima del braccio di ferro tra l'Inter e il club bianconero
C’è una data oltre la quale non si può andare. La notte di San Lorenzo, 10 agosto. È la scadenza che Mauro Icardi ha fissato per il suo rapporto con la Juventus. Se non si trasforma in un matrimonio, l’attaccante argentino si sentirà libero di andare altrove, che nel caso specifico significa Napoli. Ormai il futuro di Maurito ha questa tripartizione: la Juve rimane la prima scelta, il Napoli un’alternativa interessante e l’anno sabbatico all’Inter una dolorosa ma ancora verosimile alternativa.
Riepiloghiamo. Tra Icardi e la Juventus c’è un accordo sulla parola, stipulato nel famoso “patto di Ibiza” tra Fabio Paratici e Wanda Nara. Sa benissimo Icardi di avere in Maurizio Sarri un prezioso alleato e anche per questo motivo la prima scelta dell’argentino era e resta la Juventus. Ma è chiaro che Icardi comincia a farsi delle domande, mentre con la sua Lamborghini nerazzurra va avanti e indietro da Appiano Gentile alla sua villa sul Lago di Como per allenarsi da solo. La Juventus non si è ancora fatta sentire in maniera ufficiale né ufficiosa con l’Inter. Sta lì e aspetta, ben sapendo che il tempo è dalla sua parte e ogni giorno può portare un’ulteriore diminuzione del prezzo.
Ma è ovvio che Icardi non ha voglia di arrivare alla soluzione numero 3, quella dell’anno sabbatico trascorso prendendo lo stipendio dall’Inter senza mai essere convocato. Proprio per questo motivo ha fatto sapere alla Juve che il 10 agosto è la data oltre la quale non vuole andare. Dall’11 in poi dunque potrebbe rientrare pesantemente in gioco il Napoli, con Aurelio De Laurentiis pronto a fare un’offerta di 60 milioni all’Inter più un contratto al giocatore con una parte fissa di 7,5 milioni e variabili per arrivare a 10. Che poi più o meno sono le stesse cifre promesse dalla Juventus. La differenza è che Paratici non arriverà mai a offrire 60 milioni, ben sapendo di avere il giocatore dalla propria parte.
Intanto però l’Inter deve anche cercare di sbloccare la trattativa per Dzeko. Alla fine del campionato aveva un accordo verbale con la Roma per 12 milioni più 1,5 di bonus. Con l’arrivo di Petrachi quell’accordo non è stato ritenuto valido e la Roma ha chiesto 20 milioni. L’ultimo rilancio del club nerazzurro prevede 10 milioni subito in contanti più la rinuncia da parte dell’Inter al diritto sul 15% della possibile futura rivendita di Zaniolo. Ora la palla passa alla Roma, mentre Dzeko ha già l’accordo per un biennale da 4 milioni a stagione.