I nuovi esami sul difensore hanno escluso lesioni, Bisseck "vede" il rientro: non si pensa a interventi sul mercato
Il rientro di Francesco Acerbi, assente da fine novembre quando si era procurato un'elongazione al bicipite femorale, era inizialmente previsto per il match contro il Bologna dove, effettivamente, si era rivisto almeno in panchina. Poi però Simone Inzaghi non gli ha concesso neppure un minuto, riportandolo in panchina contro l'Empoli, mentre è di ieri il ritorno al lavoro personalizzato dopo qualche giorno di allenamento in gruppo. Si era pensato a una forma di riatletizzazione dopo il lungo stop ma l'Inter ha voluto vederci chiaro effettuando nuovi esami che, però, non hanno evidenziato lesioni. Acerbi è clinicamente guarito ma ancora non sente le giuste sensazioni per forzare e tornare completamente a disposizione del tecnico ma staff medico e tecnico sono fiduciosi e pensano che il rientro in campo del difensore centrale sia dietro l'angolo.
Ecco perché sembra difficile un intervento sul mercato, che non era nei programmi di proprietà e dirigenza, comunque pronta a confrontarsi con Inzaghi in caso di situazioni particolari, e l'emergenza difensiva lo è (o lo era). Detto di Acerbi, prosegue bene il recupero di Bisseck che in una decina di giorni dovrebbe tornare convocabile, altra notizia che rassicura tutti ad Appiano Gentile e chiude le porte a quell'acquisto 'di riparazione' a gennaio che i tifosi nerazzurri tanto vorrebbero.
La realtà è che in questo momento nella rosa ci sono un paio di elementi che non entrano nelle rotazioni e non danno una mano soprattutto al reparto difensivo: Palacios e Buchanan. Il primo ha messo insieme solo 16 minuti in stagione e non può essere considerato quando si valuta numericamente la composizione della retroguardia, il secondo non ha mai ingranato - anche per via del grave infortunio alla tibia - non aiutando Dimarco e Carlos Augusto, che spesso e volentieri è "costretto" a fare il braccetto di sinistra, a rifiatare e avrebbe bisogno di giocare maggiormente (piace a Roma e Torino ma lui vorrebbe restare per giocarsi le sue chance).
Considerazioni che ad Appiano Gentile conoscono benissimo ma che non scalfiscono la fiducia nella rosa e nel gruppo, chiudendo a un ingresso a gennaio visto che non si vuole comprare per comprare ma, nel caso, si punta a un profilo che possa essere utile anche in futuro. Un ragionamento che comunque verrà quotidianamente sottoposto a revisione tra dirigenti e allenatore sino al 3 febbraio, ultimo giorno della sessione invernale: attenzione a eventuali occasioni last minute, perché se alla fine Acerbi non desse le giuste garanzie gli scenari potrebbero cambiare.