In Premier il mercato in entrata chiude l'8 agosto. Nel frattempo il belga salta anche la gara contro il Tottenham
Tempi stetti per l'affare Lukaku in casa Inter. In Premier il mercato in entrata finisce infatti l'8 agosto e lo United ha fissato una deadline per cedere il bomber e poi tentare l'assalto a Pépé. Una situazione che rende la trattativa molto difficile. Cifre alla mano, i Red Devils continuano a chiedere 83 milioni per il cartellino del belga e non sono intenzionati a fare sconti. Posizione che complica i piani dell'Inter, ancora a caccia di una sistemazione per Icardi, Nainggolan e forse anche Perisic. In questi giorni Ausilio e Marotta proveranno a tornare alla carica per Lukaku, ma il club inglese non è interessato ad alcuna contropartita e dunque occorreranno soldi cash. Da trovare in fretta.
Molto in fretta. Anche perché lo United continua a lasciare aperta la porta alla cessione di Lukaku, ormai ai margini del progetto di Solskjaer e sempre lontano dal campo. Come dimostra la scelta del club di non farlo giocare anche nella partita contro il Tottenham in programma giovedì a Shanghai in International Champions Cup. Una decisione motivata ufficialmente da problemi fisici, ma legata sicuramente anche alle trattative in corso e al mercato.
Lukaku vuol lasciare lo United, ormai è chiaro. Il club però non è disposto a scendere a compromessi o ad aspettare la fine di agosto. Come dimostra il no secco a eventuali contropartite tecniche da inserire nella trattativa con l'Inter. Per Lukaku servono soldi cash. E non c'è tempo di aspettare le cessioni di Icardi o Nainggolan. Qualcosa in tempi brevi potrebbe essere racimolato da Perisic, su cui si è mosso di recente il Monaco. Ma potrebbe non bastare per soddisfare le richieste dello United entro la deadline. Per Lukaku all'Inter è una lotta contro il tempo.