Inter, Inzaghi vuole tutto per poi scegliere il regalo: Nico Paz

L'Inter che non vuole rinunciare a niente, è ormai virale il tre fatto da Simone Inzaghi con la mano sugli obiettivi stagionali (anche se dopo la famosa conferenza, a telecamere spente, si è corretto aggiungendo pure il Mondiale per Club...), si prepara al match di campionato contro il Monza ma non disdegna uno sguardo al futuro, nonostante il mantra del "pensare partita per partita". Inevitabile ragionare così vista la storia recente del club nerazzurro sul mercato, lo stesso tecnico sa che di intoccabili non ce ne sono, o quasi, e la visione di Oaktree è quella dell'abbassamento dei costi, e dell'età media della rosa, minando il meno possibile la competitività.

In questo senso Inzaghi ha già scelto quello che per lui sarebbe il regalo ideale per l'Inter 2025/26: Nico Paz. L'argentino da tempo è accostato ai nerazzurri, grazie al pressing del vicepresidente Javier Zanetti, amico del papà Pablo di cui era compagno in Nazionale. Il corteggiamento non ha lasciato insensibile il classe 2004 la cui situazione però è intricata. Il Como lo ha acquistato la scorsa estate dal Real Madrid per 6 milioni di euro ma i Blancos si sono tenuti il diritto di recompra per tre stagioni: 9 milioni di euro la prossima estate, 10 quella del 2026 e 11 quella del 2027.

"Nico Paz sta facendo molto bene. L'Inter lo vuole? Sono una buona squadra, non so se lo vogliono" ha detto Ancelotti non sciogliendo il dubbio, ma è ovvio che nella rosa degli spagnoli lo spazio sarebbe davvero pochino. Il Como stesso ha la forza economica per convincerlo a restare ma, anche se il progetto lariano è intrigante, non può già garantirgli palcoscenici come la Champions e il Mondiale per Club. L'Inter gioca su questo fattore, perché Inzaghi - spiega Tuttosport - vede nell'argentino una sorta di Luis Alberto: oggi un giocatore offensivo dalle caratteristiche diverse da quelle presenti nella rosa nerazzurra, domani una mezzala di grande qualità che possa prendere l'eredità di Mkhitaryan. Il presente e il futuro, sempre nella testa del tecnico.