Il club nerazzurro ottempera alle richieste della Uefa facendo cassa con i giovani del vivaio
La Primavera dell'Inter vince sul campo e risolve i problemi finanziari del club e quelli tecnici di Spalletti: è infatti grazie ai giovani del vivaio nerazzurro che la società targata Suning può ottemperare alle richieste del Fair Play Uefa ed è sempre grazie a loro, di conseguenza, che Luciano Spalletti potrà contare su una rosa che non sarà costretta a privarsi di uno dei suoi top (altro discorso, invece, se qualcuno di questi sarà eventualmente ceduto per ragioni prettamente sportive).
Circa 45 i milioni di plusvalenze previsti dal piano di rientro del FPF: bene, il lavoro di Ausilio (il merito va riconosciuto al ds interista) ha dato (sta dando) i risultati attesi. Se dall'operazione Nainggolan con la Roma, l'Inter più mettere in conto una plusvalenza tra i 13 e i 15 milioni con l'inserimento nella trattativa di Santon e Zaniolo, altri 12 arrivano dalle cessioni di Radu e Valietti al Genoa. All'incirca 27 milioni a cui si aggiungono i 7 di Bettella all'Atalanta. A questi, poi, andranno affiancati quelli da incassare per Pinamonti (la punta nerazzurra è molto vicina al Genoa, valutazione 10 milioni) mentre con il Sassuolo (nell'affare Politano) si è parlato di Merola e Zappa con un quotazione vicina ai 5 milioni. La somma supera dunque abbondantemente quella richiesta dalla Uefa, senza contare inoltre che sul mercato restano anche i due Primavera, Emmers (anche se sul centrocampista belga c'è al momento l'opposizione di Spalletti) e Vanheusden. Per chiudere tutto c'è tempo fino al 30 giugno, ma la dead-line Uefa non spaventa più l'Inter. E soprattutto i suoi tifosi.