Le alternative ai titolari non convincono il tecnico, che entro gennaio vuole risposte importanti da chi ha giocato meno
In casa Inter, dopo le due sconfitte consecutive contro Barcellona e Juventus, è il momento delle riflessioni. Le due battute d'arresto - arrivate al termine di match giocati bene contro vere e proprie corazzate - non ridimensionano certo l'ottimo lavoro svolto sin qui da Conte, che però per il futuro ha bisogno di risposte diverse dai giocatori che non fanno parte dei cosiddetti titolari. A spiegare il concetto è stato lo stesso allenatore domenica sera, al termine di Inter-Juve: "Abbiamo una rosa di 22 giocatori, chi gioca deve dare delle risposte. Su questo dobbiamo migliorare. Dovremo essere bravi a coinvolgere più giocatori che devono rispondere presente, per dare la possibilità di rifiatare un pochettino e fare un po' di turnover". Il problema, infatti, riguarda l'insostituibilità di alcuni elementi come Sensi, Barella, Brozovic, Skriniar, De Vrij.
Conte, in altre parole, si aspetta molto di più da chi fino adesso ha giocato meno. Un discorso che riguarda gli esterni (Lazaro e Biraghi), i centrocampisti (Vecino e Gagliardini su in particolare) e anche i difensori come Bastoni e Ranocchia. Per competere al massimo su tre fronti, dopo la sosta, servirà qualche ricambio partita dopo partita e, al momento, i sostituti non si sono mostrati all'altezza dei titolari. O, quantomeno, non sono state valide alternative. Ecco perché nei prossimi due mesi e mezzo diversi giocatori saranno sotto la lente d'ingrandimento dell'allenatore, che in vista del mercato di gennaio è pronto a chiedere un nuovo sforzo a Suning per colmare sempre di più il gap con la Juventus.