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L'INTERVISTA

Inter,  Skriniar: "Rinnovo? Non ne stiamo parlando, ma qui sto bene"

Lo slovacco al 'Corriere della Sera': "Noi favoriti per lo scudetto. Possiamo fare male al Liverpool"

24 Dic 2021 - 11:10
 © Getty Images

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Dalle colonne del Corriere della Sera, Milan Skriniar ha parlato anche del suo futuro: "Una nuova esperienza all'estero non è mai male, ma all'Inter sto bene. Non penso di andare via e sono contento anche se non si sa mai cosa succede". Poi a proposito del rinnovo di contratto: "Non ne stiamo ancora parlando, ho il contratto fino al 2023". Sullo scudetto: "Noi favoriti? Penso di sì. Possiamo fare male al Liverpool".

Lo scudetto, il passaggio alla difesa a tre e Conte. "Ci speravo. Sapevo di venire in club storico, anche se era in difficoltà. C’era Spalletti e voleva puntare più in alto. Il cambio a tre in difesa? Difficile. Non avevo mai giocato a tre, faticavo. Conte è stato bravo, mi spiegava i movimenti, anche con i video. Un martello, ti inculca la mentalità vincente, la assimili pure se non vuoi".

Le differenze tra Conte e Inzaghi. "Inzaghi è come un compagno di squadra, ci capisce, ci parla, scherza e ride con noi. Con Conte si scherzava sì, ma di più quando avevamo già vinto lo scudetto. Più liberi con Inzaghi? Sono d’accordo, si vede in campo. Come terzo di difesa mi trovo anche in attacco. Noi favoriti per quest'anno? Penso di sì. Passa tanto dal gruppo, noi siamo uniti".

L'eliminazione l'anno scorso in Champions uno dei momenti più duri.  "alla fine ci aiutato a vincere lo scudetto. L’eliminazione ci ha unito e messo dentro un grande senso di rivincita. In serie A si lavora molto sulla tattica, non si gioca avanti e indietro ma più con la testa. Gli inglesi vanno, vanno, vanno. Con il Real abbiamo fatto bene, poi prendi gol su un tiro da 25 metri all’incrocio. Con certe squadre devi capitalizzare l’occasione. Il Liverpool? Credo in questa Inter, possiamo fargli male, soprattutto a San Siro. Arriviamo pronti anche se il calendario di gennaio e febbraio è tostissimo. Io vorrei giocare sempre, poi le forze non ci sono per fare 60 partite l’anno".

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