Il capitano nerazzurro: "Zhang un grandissimo presidente, noi siamo tranquilli e in attesa. Lukaku? Non l'ho più sentito"
Nessun mistero per il cambio di proprietà, nessuna deadline entro la settimana: Lautaro Martinez ribadisce di volere il rinnovo di contratto con l'Inter, e lo fa in modo piuttosto chiaro. "Siamo vicini, mancano solo un paio di cosette. Ho detto 'un accordo in settimana' (dopo la Lazio, ndr) perché poi finisce il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America ma mi rendo conto che la situazione societaria possa rallentare tutto: parliamo con Marotta e Ausilio ma dipende anche dalla proprietà. Non so cosa accadrà da qui alla prossima settimana ma non ci sono problemi tra noi" le parole del Toro alla Gazzetta. Parole che però stridono con la forbice, al momento abbastanza ampia, tre le due posizioni: la richiesta del giocatore è di 12 milioni di euro, sin qui il club nerazzurro si è spinto sino a 9 milioni. Le diplomazie sono al lavoro ma, se le pretese dell'entourage restassero queste, è anche possibile che non vengano esaudite per non creare troppa discrepanza con il resto del gruppo più che per una questione meramente economica.
Lautaro non ha ancora smesso di festeggiare lo scudetto: "Una gioia per la vita, l'Inter per me è casa e l'ho sentita così dal primo giorno a Milano. Devo tutto alla società e al popolo interista, alzare questa coppa con la fascia di capitano è stato un sogno. Alla squadra ho detto subito che un capitano ha bisogno di tutti e in tanti mi hanno aiutato a spiegare l'Inter ai nuovi. Un esempio? A inizio stagione ho detto ad Asllani che gli serviva una scossa, per un po' non mi ha parlato ma poi mi ha ringraziato: ha tutto per essere il play del futuro".
Dopo lo scudetto, Lautaro vuole alzare l'asticella come ha detto Marotta: "Non scelgo tra gli obiettivi ma il prossimo passo è la Champions: è stato un sogno vicinissimo a Istanbul la scorsa stagione mentre quest'anno vorrei rigiocare proprio l'andata contro l'Atletico. Se avessimo sfruttato le occasioni avute per fare più gol, a Madrid sarebbe stato diverso".
L'argentino parla poi del rapporto con Marcus Thuram: "Rispetto a Lukaku, con cui ho fatto grandi cose, mi dà più possibilità, scelta e spazi. E poi porta sempre un sorriso nello spogliatoio. Romelu? Non l'ho più sentito dopo che quella famosa volta (quando Lautaro voleva chiedergli se era vero che non sarebbe tornato in nerazzurro la scorsa estate, ndr) non mi ha risposto e per entrambi è finita lì". Lautaro si sente al livello dei vari Mbappé e Haaland? "Sì, lo dicono i numeri e i trofei. Non ho nulla da invidiare a loro".
Sui meriti di Inzaghi: "Ci lascia liberi di allenare e giocare con felicità, ci divertiamo e non solo perché si vince. Quando lo chiamiamo demone per scherzare, lui si gira e ride...". Parole dolci anche per Steven Zhang, a un passo dall'addio: "Un grandissimo presidente, ci è sempre stato vicino. Non sappiamo ora cosa accadrà ma siamo tranquilli e in attesa".
Infine, sulla possibilità che possa giocare le Olimpiadi con l'Argentina, di fatto riducendo le vacanze (c'è anche la Coppa America) al minimo indispensabile: "Mi piacerebbe ma non ho ricevuto chiamate dal ct Mascherano, e comunque dovrei parlarne con l'Inter. Purtroppo il calendario è complesso e giochiamo troppo".