Il ds nerazzurro: "Poteva sembrare una montagna enorme da scalare, ma è il bello di questo sport perché hai subito un'altra occasione"
"Perdere un allenatore come Conte e un giocatore come Hakimi e poi successivamente Lukaku ed Eriksen poteva ammazzare chiunque, non noi". Parole e musica di Piero Ausilio che, intervistato da Sky, fa il punto sul momento d'oro della sua Inter. Il ds nerazzurro fa un passo indietro e torna alla travagliata estate che sembrava aver ridimensionato di molto le ambizioni dei campioni d'Italia in carica. Invece, come rimarca, "tutto è stato dipinto molto peggiore di quanto non fosse, non ci si può arrendere alle prime difficoltà".
E in effetti l'Inter vola come e più dell'anno scorso: primo posto in campionato dopo una lunga rincorsa a Napoli e Milan e, soprattutto, ottavi di Champions conquistati. Il tutto grazie all'ottimo lavoro di Simone Inzaghi e al perfetto inserimento in squadra dei nuovi arrivati, Calhanoglu e Dzeko su tutti.
"Non ci siamo mai persi d'animo - racconta ancora Ausilio -, ci siamo guardati in faccia. Perdere persone di quel calibro poteva sembrare una montagna enorme da scalare, ma è il bello di questo sport perché hai subito un'altra occasione".