Solo la pandemia ha procrastinato la firma sul prolungamento di contratto fino al 2025
Paulo Dybala è il presente e il futuro della Juve. Senza se e senza ma. D'accordo, nell'immediato c'è ovviamente sua maestà Cristiano Ronaldo a catalizzare su di sè attenzioni e responsabilità, ma l'argentino che solo un anno era nell'angolo e fa sembrava sul punto di partenza è oggi invece il punto fermo attorno a cui costruire la squadra che verrà. Se è vero infatti che la società ha già provveduto a rinnovi contrattuali importanti (Bonucci, Szczesny, Cuadrado, Matuidi, per esempio) e che quelli di Buffon e Chiellini (entrambi in scadenza) sono una formalità, va detto che solo l'emergenza coronavirus ha fatto sì che anche il prolungamento del legame con Dybala non diventasse già nero su bianco. Già ufficiale, insomma. Ma, firme a parte, tutto è già concordato: il contratto in scadenza nel 2022 (l'ultimo rinnovo fu firmato nell'aprile del 2017) verrà prolungato di altri 3 anni (2 anni più l'opzione per il terzo), fino alla soglia cioé dei 32 anni dell'argentino. Se non un contratto a vita, poco ci manca.
Inevitabilmente la crisi scatenata dalla pandemia porterà a rivedere (al ribasso) gli accordi economici. per un incremento di ingaggio che dagli attuali 7.5 mln sarebbe dovuto progressivamente salire, tra parte fissa e bonus, sino ai 10 mln. Ma la volontà delle parti non è in discussione. Certamente non lo è quella di Dybala che ripetutamente ha dichiarato di non contemplare altro orizzonte che non sia quello bianconero. Fino al 2025 almeno.