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Da Milinkovic-Savic a Guardiola: il lungo anno del mercato social

La scorsa estate il trasferimento del serbo al Milan era la notizia principale di tutti gli insider. Adesso tocca al tecnico del City: sarà la volta buona?

23 Mag 2019 - 11:38

In principio fu Milinkovic-Savic, perché diciamoci la verità, chi di noi non ha un amico dell'amico dell'amico che, bhe, ovviamente è amico intimo di quel giocatore, di quell'alto dirigente se non addirittura del presidente in persona? È il calciomercato dei social, quello che ogni giorno e ogni anno ha il suo uomo del giorno e rispetta come un comandamento la regola del "non desiderare la notizia d'altri" anche perché poi il web non mente - quasi mai - e tutto dentro il calderone di internet rimane immortale fino a che "cancellazione non ci separi".

Quindi Milinkovic-Savic e il Milan, ovviamente. Un anno fa o giù di lì. Com'è andata ora lo sanno tutti, ma come andò davvero e come la notizia montò clamorosamente sui social pur essendo snobbata da quotidiani e tv sportive forse è meno noto. Ma partiamo da una constatazione: negli ultimi anni il numero degli insider di mercato si è moltiplicato che nemmeno i pani e i pesci. Ogni società ne ha almeno 5-6 di alto livello (perché anche qui ci sono quelli affidabili, quelli che sanno, quelli che ci prendono e quelli meno) e altri più o meno improvvisati. E per ciascuno di loro spuntano indiscrezioni che a volte diventano notizie e altre volte restano bufale. Come nel caso di Milinkovic-Savic al Milan? Possibile, ma mica detto, perché c'è ancora chi insiste sul fatto che quella trattativa, poi sfumata, in realtà ci fu. E chi non smette di ricordare che "in fondo anche Lotito ha ammesso di aver ricevuto a un giorno dalla chiusura del mercato un'offerta quasi irrinunciabile". Di chi? Ovviamente questo nessuno lo sa con certezza.

E comunque la questione non poteva certo chiudersi lì, perché anche quest'anno il calciomercato ha i suoi totem del web. L'ultimo è Pep Guardiola, che in rete è "certamente in prossimo allenatore della Juve". Le conferme basta cercarle e spuntano ovunque. C'è la data vuota nel calendario delle prenotazioni dello Stadium (14 giugno, per chi se la fosse persa), c'è il contratto volutamente fake con la firma di Pep che aspetta la controfirma del presidente Agnelli, ci sono avvistamenti ovunque. A Milano, a Dubai, forse pure a Torino. Manca la foto con occhialoni, barba e baffi e poi c'è tutto. Intanto i giornali e le tv continuano imperterrite per la propria strada - che porta a Sarri o giù di lì -, il titolo della Juve in Borsa esplode e qualche collega comincia a pensare che sia tutto vero. O tutto possibile, che poi è quel che vale per la Juve DR, vale a dire "dopo Ronaldo".

E quasi quasi nemmeno importa come andrà davvero a finire. Siamo nati per sognare, per credere in qualcosa di grande, perché toglierci il gusto di continuare a farlo? D'altronde anche noi, come tutti, abbiamo un amico dell'amico che è amico intimo se non quasi fratello di quel giocatore o addirittura del presidente in prima persona. Perciò come andrà a finire lo sappiamo già. E ovviamente lo abbiamo scritto sui social.

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