I Red Devils irritati dall'atteggiamento e dalle condizioni chieste dall'argentino. E ora i nerazzurri tornano in corsa per il belga
Un altro colpo di scena, ma è inevitabile che sia così quando il countdown per la chiusura del mercato inglese segna “meno 4”: si chiude giovedì. Il Manchester United ha deciso di prendere una posizione forte nei confronti di Paulo Dybala. Il messaggio recapitato a Jorge Antun, l’improvvisato procuratore del numero 10 argentino, è stato chiarissimo: “Basta, non lo vogliamo più”. Attenzione: quando si arriva in una fase così delicata del mercato, bisogna sempre attribuire le giuste valenze ai gesti e ai messaggi. Che sono chiarissimi: a queste condizioni non si fa più nulla. Fonti del club trasmettono anche questo ulteriore dettaglio: Solskjaer vuole solo giocatori altamente motivati, aggettivo che non si addice a chi sta tentando in tutte le maniere di strappare ai Red Devils un ingaggio considerato fuori mercato e che attualmente viene percepito solamente da Paul Pogba per una serie di motivi che oggi è inutile spiegare.
Ricapitolando, Dybala chiede allo United uno stipendio-base di circa 12 milioni di euro all’anno, a quale andrebbero sommati diversi bonus per avvicinarsi appunto allo stipendio di Pogba che ammonta a 16 milioni di euro. Ma quello che più ha turbato la serenità di questa trattativa, avviata in maniera assolutamente liscia dai due club, è stata la pesantissima richiesta di commissioni da parte di Antun: 15 milioni di euro cioè 4,5 in più di quelli che Mino Raiola ha incassato per l’affare De Ligt. Altro motivo di attrito è la questione dei diritti d’immagine. Dybala non potrebbe oggi cederli allo United per il semplice motivo che questi sono oggetto di una controversia legale con il precedente procuratore del giocatore. Da qui una conclusione quasi definitiva (stiamo sempre attenti a usare la parola “definitiva”): Dybala non fa per Solskjaer. A meno che non si esibisca in una clamorosa retromarcia.
Se Dybala è più lontano dal Manchester United, questo significa anche che Lukaku ora è un po’ più lontano dalla Juventus, che si è esposta pesantemente sul mercato e che difficilmente potrà formulare una controproposta per comprare Lukaku senza scambio (che sarebbe stato alla pari con entrambi i giocatori valutati 90 milioni). Qui dunque rientra in gioco l’Inter, primo club a muoversi concretamente su Lukaku ben sapendo che il belga nutre una stima infinita nei confronti di Antonio Conte. L’Inter è sulla riva del fiume e aspetta. La sua proposta è stata formulata nei tempi e nei modi che tutti conoscono: 70 milioni di prezzo base più 5 di bonus, massimo 75 milioni. Contratto quadriennale al giocatore, 9 milioni a stagione. Marotta ha il telefono sempre acceso, pronto a rispondere a una chiamata dei dirigenti del Manchester United o più facilmente di Federico Pastorello, procuratore di Lukaku e intermediario dell’operazione.
Intanto però la Juventus sta lavorando sull’asse Torino-Manchester anche per Mario Mandzukic, che è sempre più vicino allo stesso Manchester United (dove per una beffa del mercato potrebbe essere il sostituto proprio di Lukaku), c’è l’accordo tra il club e il procuratore del giocatore per un contratto di tre anni a 6,5 milioni a stagione. Manca l’accordo Juve-United, la richiesta è di 15 milioni mentre i Red Devils vorrebbero spenderne tra 10-12. Niente di irreparabile, con buone probabilità si farà. Così come si farà lo scambio Danilo-Cancelo, balla ancora qualche milione sul conguaglio economico che il Manchester City deve versare alla Juventus.