All'attaccante della Nazionale scade il contratto tra un anno e c'è la volontà di prolungarlo alle stesse cifre fino al 2026
Chiesa ritrova la migliore versione di sé proprio nel posto dove un brutto infortunio lo aveva costretto a un lungo stop nel gennaio del 2022. L'Olimpico di Roma, insomma, non sarà mai un posto insignificante per l'attaccante bianconero. Contro i giallorossi è andata in scena la sua versione migliore e solo la sfortuna, vedi il palo interno dopo un'azione spettacolare, e un grande Svilar gli hanno negato la gioia del gol. Sia alla Juventus che all'interno dell'entourage del giocatore c'è la voglia di prolungare il contratto che scade a giugno 2025.
Secondo la Gazzetta dello Sport si starebbe lavorando a un "accordo ponte", una firma che allungherebbe di un anno la sua permanenza a Torino alle stesse cifre percepite fino a ora: 5 milioni di euro all'anno. Bisognerà aspettare la fine della stagione, quando sarà ufficiale la presenza bianconera nella prossima Champions (anche se la certezza aritmetica arriverà molto probabilmente già domenica), per sedersi al tavolo delle trattative con Giuntoli. La soluzione ponte sembra l'unica percorribile al momento, considerando che la Juventus non può più permettersi super ingaggi e Chiesa di certo non sarebbe disposto a decurtarsi lo stipendio all'interno di un contratto pluriennale. Ecco perché il prolungamento fino al 2026 permetterebbe ai bianconeri di non perderlo a zero tra un anno e al giocatore di prendere tempo valutando eventuali altre possibilità più remunerative tra un paio di stagioni.
Secondo il Corriere dello Sport, per esempio, Chiesa piace tantissimo a De Rossi, e già prima della super prestazione di domenica scorsa. L'allenatore della Roma era nello staff tecnico del c.t. Mancini durante la cavalcata trionfale degli azzurri nell'Euro 2021, e ha avuto modo di apprezzarlo da vicino. L'ipotesi giallorossa è però davvero complicata se si pensa che, qualunque sia l'allenatore che guiderà la prossima Juventus, difficilmente sarebbe disposto a privarsi del migliore attaccante italiano della sua generazione.