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FUTURO BIANCONERO

Juve, la corsa al dopo Motta ha due soli concorrenti: Pioli e De Zerbi

Di tutti i nomi che continuano a essere fatti nel caso in cui l'attuale allenatore venga mandato via, rimangono davvero in lizza solo loro due

12 Mar 2025 - 09:04
 © Getty Images

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Alla fine alla Juve hanno scremato la rosa dei pretendenti all'eventuale dopo Motta, riducendola a soli due allenatori: Stefano Pioli e Roberto De Zerbi. Le idee sono chiare, anche se ci sono tanti fattori da valutare che riguardano l'assetto societario. Gasperini non è stato mai davvero preso in considerazione nelle ultime settimane, l'eventuale ritorno di Conte si scontrerebbe con il potere decisionale di Giuntoli. Gli altri nomi, Mancini e Tudor, non sono mai stati davvero valutati. La situazione al momento è questa: si va avanti con Thiago Motta e a giugno si valuterà il suo futuro. No al traghettatore, insomma, anche se ci dovesse essere qualche replay della partita con l'Atalanta. Il quarto posto di sicuro incide sulla possibilità che l'attuale allenatore resti ma verrà anche considerato l'atteggiamento della squadra da qui a fine stagione.

Così come verranno valutati i rapporti con i giocatori. Non è un mistero ormai che il feeling tra Thiago e il gruppo squadra non sia mai stato idilliaco. In società si pensa anche a questo. Nel caso di un finale credibile di stagione si andrà avanti con lui, considerando anche che in questo modo non ci sarebbe nessuna rivoluzione in vista del Mondiale per club che inizia a metà giugno. Se invece le cose dovessero peggiorare e, a maggior ragione, senza la qualificazione Champions, il futuro di Thiago sarebbe già segnato.

La rosa dei candidati, dunque, si riduce a due nomi. Stefano Pioli ha il vantaggio di essere cresciuto nell'ambiente bianconero fin da ragazzino, non è un integralista (pur essendo un allenatore che lavora molto bene sull'organizzazione di gioco), sa adattarsi alla rosa a disposizione e non avrebbe troppa difficoltà a gestire una grande manifestazione a pochi giorni dal suo insediamento. In più ha lo "phisique du rol" perfetto per il mondo Juve: la serietà, e la pacatezza nei modi che è il marchio di fabbrica bianconero dai tempi di Boniperti.

L'altro nome, Roberto De Zerbi, sarebbe il candidato di chi ha in mente l'ennesima rivoluzione sul piano tattico. Il suo calcio non è facilmente assimilabile e il Mondiale per club è troppo vicino per poter incidere in modo concreto sul gioco. La sua impronta è forte, le sue squadre hanno una connotazione ben precisa e visibile. Dal punto di vista estetico, quando il gruppo ha incamerato i suoi concetti, sa esprimere una qualità offensiva straordinaria. Resta il dubbio sull'ennesimo cambio radicale sul piano tattico. Prima Sarri, poi Pirlo, successivamente la restaurazione con Allegri per arrivare a un teorico cambio di marcia, abortito, con Thiago. E ora l'ennesima rivoluzione. Forse è un po' troppo per un club abituato a non avere eccessivi scossoni. In più, i tifosi bianconeri, ormai lo si è capito, non sono particolarmente entusiasti di chi ricerca la qualità della manovra. Ciò non toglie che De Zerbi sia una realtà del calcio internazionale e piaccia molto a parecchi club di grande levatura europea

Insomma, la partita è aperta e si limita a due nomi. Anzi tre, nel caso in cui Thiago Motta riesca a finire la stagione in un crescendo tale da convincere la Juve a confermargli la fiducia. Il tutto, poi, al netto dell'assetto societario, visto che ci sono voci di un possibile ritorno al vertice di Andrea Agnelli. In quel caso potrebbe tornare tutto in discussione. 

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