Un futuro ancora da decifrare per l'attuale tecnico bianconero, ma i piani per la prossima stagione portano altrove
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Scorretto, oltreché sbagliato, dare per segnato il futuro di Igor Tudor. Non è infatti vero che la Juve abbia già deciso di considerare il tecnico croato un semplice traghettatore primaverile: tra finale di campionato e Mondiale per Club avrà tempo e modo per giocarsi le sue carte e strappare nel caso una riconferma basata sui fatti e non sulle "etichette".
Ma è tuttavia più che realistico immaginare che la dirigenza bianconera abbia nel contempo studiato piani alternativi e, oggi come oggi, una nuova ripartenza con un nuovo progetto e un nuovo tecnico, porta inevitabilmente a una sfida a due tra Gasperini e Conte. L'approdo, in estrema sintesi, di un allenatore al termine della sua lunga esperienza atalantina contro il ritorno di un tecnico mai dimenticato e, si dice, pronto a salutare, possibilmente da vincente, Napoli. Il tutto nel solco di una juventinità da porre come insegna per la rinascita.
Soluzione più facilmente percorribile quella porta a Gasperini, se non altro perché il suo addio a Bergamo è più o meno annunciato. Sul valore del tecnico e sul suo Dna bianconero, poi, non si discute. Il salto di qualità, con tutto il rispetto per una realtà consolidata e vincente come quella atalantina, può arrivare ora o forse mai più. Anche per ragioni, diciamo, anagrafiche. Gioco e mentalità "europea" sono le possibili carte vincenti del Gasp.
Su Conte, invece, pesa certamente il legame contrattuale con il Napoli ma influisce anche quell'inquietudine sottesa e nel contempo evidenziata da un eventuale nuovo ribaltone. Allenatore garanzia di successo, non ci sono dubbi da questo punto di vista, e professionista serissimo sul quale tuttavia è difficile pensare di poter costruire un progetto a lungo termine. A dirlo è la sua stessa storia, recente e meno recente.
Una sfida a due, dunque, con pro e contro da soppesare minuziosamente, e con Tudor "terzo incomodo" pronto a fare del suo per approfittarne, coi fatti, da qui a fine giugno.