Sono tanti i nodi da sciogliere prima di dedicarsi agli acquisti, tra contratti in scadenza, prestiti ed esuberi
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I panni sporchi vanno lavati in casa. La Juventus, tra le big più attive sul mercato anche a causa di un stagione in chiaroscuro, prima di dedicarsi ai rinforzi per cancellare la prima stagione senza trofei da undici anni, deve assolutamente agire sul fronte interno. Cherubini dovrà definire le situazioni in bilico. Ufficializzati i rinnovi di Perin (fino al 2025) e risolta la situazione di Cuadrado, che rimarrà alla Continassa per un altro anno, in casa Juve restano da risolvere i contratti in scadenza, le situazione salariali, gli esuberi e i prestiti.
Con Bernardeschi sicuro dell'addio, va monitorato il contratto di De Sciglio. Il suo rinnovo è vicino. Già a Nyon, a margine della Final Four di Youth Champions League, si è discusso e trovato un accordo: si prosegue fino al 2025 con un ingaggio al ribasso. La firma però non è ancora arrivata.
C’è poi la questione legata all'attacco. Morata è a un passo dall'addio, mentre Kean è un rebus. Moise verrà riscattato quasi sicuramente dall'Everton, rappresentando un importante patrimonio per la Juventus, vista la sua giovane età. La possibilità però, a fronte della stagione con più ombre che luci, è che vada in prestito in qualche club per farsi ulteriormente le ossa.
Arthur (scadenza nel 2025) sembra sempre più sulla via dell'addio. Il club sta cercando di piazzare il centrocampista centrale in ogni modo. L'ultima, importante, suggestione di mercato porta dritta a Londra, dove sono volati i dirigenti bianconeri per provare a intavolare uno scambio per Gabriel Magalhes. Se non dovesse andare in porto la trattativa coi Gunners, il West Ham sembra interessato al regista brasiliano e anche a Kean. La sensazione è che la gita nella capitale inglese potrebbe celare molte novità per la Juve.
Rimane aperta la situazione per Ramsey, oggi un oggetto estraneo nell'ambiente bianconero. Di ritorno dopo la sfortunata finale di Europa League, il gallese sembra entrato in un vortice negativo senza fondo, da cui è difficile uscire. L'ex Arsenal tornerà a Torino al termine del prestito ai Rangers: sotto contratto fino al 2023, non rientra nei piani di Massimiliano Allegri e il suo futuro è davvero difficile da definire, anche perché il suo pesante ingaggio (7 milioni) attualmente non verrebbe mai sostenuto da nessun club europeo. Per questo non si esclude una rescissione consensuale entro l'estate.
Passiamo ora al capitolo Rabiot (in scadenza nel 2023). La certezza è che il francese piace tantissimo ad Allegri, che punta forte su di lui. Questo basterebbe per continuare l'avventura, nonostante i tifosi storcano il naso. In tre anni il francese è rimasto parecchio in penombra, ma il tecnico toscano ha visto in lui le qualità giuste e i due si apprezzano molto. La questione principale sono le cifre: 7 milioni a stagione sono troppi, l'unico modo per proseguire insieme è un drastico abbassamento del salario. Se mamma Veronique e Adrien dovessero accettare, in tempi brevi, queste condizioni allora, con ingaggio spalmato, potrebbe davvero iniziare una seconda vita di Rabiot in bianconero.
Una volta trovato il bandolo della matassa per quanto riguarda i contratti pesanti si penserà al capitolo giovani. Filippo Ranocchia è fresco di quinquennale, e, come lui, altri 20enni sono pronti a ringiovanire le fila bianconere. Rovella e Fagioli, attendono una chiamata dalla Vecchia Signora e scalpitano per fare il salto di qualità. Così come Miretti, già inserito nella rotazione di Allegri nel finale di quest’anno.