L'esterno è fuori dal progetto di Thiago Motta e, senza il rinnovo, Giuntoli sta provando a venderlo prima della fine del mercato: vuole 20 milioni, la Premier ci pensa
Tra la Juventus e Federico Chiesa siamo probabilmente arrivati al capolinea. L'esterno ha raggiunto la Continassa dopo il matrimonio, ma da allora, e sono passati ormai una decina di giorni, i contatti con Tihago Motta sono stati piuttosto freddi e distanti, tanto che l'ex viola non è stato convocato per l'amichevole di Pescara contro il Brest. Ennesimo segnale di una rottura forse insanabile, scaturita dal mancato rinnovo di un contratto, che andrà in scadenza tra meno di dodici mesi.
Giuntoli sta cercando di venderlo, mentre il nuovo allenatore continua a lavorare senza inserirlo nelle prove generali verso l'inizio del campionato. Chiesa resta a Torino ad allenarsi insieme a Tiago Djalò, pure lui in cerca di sistemazione dopo aver visto il campo solo per un manciata di minuti nell'ultimo giornata dello scorso campionato. Il caso più spinoso, comunque, resta quello di Chiesa.
La Juventus vorrebbe cederlo subito per guadagnare una ventina di milioni di euro, mentre il giocatore punta a liberarsi a zero il prossimo giugno, tanto che si parla di un possibile accasamento all'Inter (ma dove giocherebbe nel 3-5-2 di Inzaghi visto che con quello di Allegri ha fallito?). Sulle sue tracce ci sarebbero alcune big di Premier League, con Chelsea, Aston Villa e Tottenham pronte a farsi avanti.
Manca ancora un mese per trovare una soluzione definitiva. La firma sul rinnovo è quasi da considerarsi svanita e il fatto che Motta non lo consideri importante per il suo progetto, significa che, o il figlio d'arte farà un passo indietro sulle sue richieste, o la Juve farà di tutto per cederlo entro la fine della sessione estiva del mercato.
Anche per questo Giuntoli sta pensando più al suo sostituto che altro. Da Adeyemi a Galeno, passando per la novità Nico Gonzalez e Francisco Conceicao. Un intreccio di nomi e trattative in cui entrano in gioco altri "esuberi" come Kostic e McKennie ma anche lo stesso Djalò, pronti a divenire contropartite per risolvere la "grana Chiesa".