L'ex tecnico bianconero: "I matrimoni si fanno sempre in due, l'importante è che ci sia condivisione di pensiero"
Antonio Conte non si è mai allontanato davvero del tutto dalla Juventus e, nonostante il burrascoso addio dell'estate 2014, il tecnico apre le porte a un clamoroso ritorno sulla panchina bianconera: "I matrimoni si fanno sempre in due, si può sempre sognare e sperare di sposarsi un’altra volta - le sue parole a margine dell'incontro con gli studenti dell’UniSalento, nel quale ha ricevuto il premio "Sport, Soft, Skill" -. L’importante è che ci sia condivisione di pensiero. In questo momento mi sto godendo il tempo libero che ho, continuo a studiare e guardarmi attorno per ampliare le mie conoscenze".
Conte è fermo da marzo, da quando cioè è arrivata la risoluzione contrattuale col Tottenham: "Se capitasse qualcosa di importante, che mi dà le emozioni di cui ho bisogno, certamente tornerò a lavorare".
L'allenatore salentino ha anche parlato anche del suo passato da calciatore: "Ero un calciatore bravo, mi dò un 8. Lo sono diventato grazie al lavoro, alla perseveranza e alla resilienza, alla voglia di migliorarmi sempre. Ero bravo, ma non euro un fuoriclasse, perché la mia prestazione era di corsa, sacrificio, sudore. Da allenatore, invece, mi riconosco quel talento che non avevo da calciatore".