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La "baby" Juve entra nel futuro

Dopo Mandragora e Sensi, ecco Kramer, Saponara e De Sciglio: bianconeri al lavoro per i prossimi 5/6 anni

23 Gen 2016 - 11:20

C'è una Juve che vince oggi e una Juve che si prepara a vincere per i prossimi 5/6 anni. Facce pulite, sbarbate, tecnica sopraffina, futuro assicurato. Beppe Marotta sta lavorando benissimo, non c'è che dire: un'estate, la scorsa, per sostituire giocatori che parevano inarrivabili come Tevez, Pirlo e Vidal e garantire nuova vitalità ai campioni d'Italia e un inverno, questo, per progettare l'estate che verrà. Andiamo nello specifico: Dybala, classe '93 come Sturaro, Rugani ('94), Pogba ('93) e Morata classe '92 già in casa; Mandragora ('97!) e Sensi ('95, via Sassuolo) presi per tempo; Kramer e Saponara ('91), De Sciglio o Vrsaljko ('92), Bonazzoli ('97) o Berardi ('94) nel mirino. Una manciata di  giocatori sotto i 25 anni che sono il presente e già il futuro per un esempio di programmazione che è clamoroso e cui fa da contraltare solo la cessione, forse avventata ma ottima sotto il profilo economico, di Coman

E' come se la Juve, semplicemente, avesse fatto tesoro dell'errore di valutazione nel caso Verratti e avesse di conseguenza invertito decisamente la marcia. Non c'è un ragazzo di talento che non sia seguito dalla Juve. Non un prospetto su cui i bianconeri non abbiano già le mani. Ultimo della lista? Kramer. Ottimo giocatore, ottimo centrocampisto, l'uomo che farebbe senza dubbio felice Max Allegri e che il Leverkusen prova a tenersi stretto. Voeller e il giocatore stesso hanno speso questa finestra di mercato a respingere gli assalti del Napoli. Con la Juve, complice il fascino sempre verde della Signora, l'impresa ha l'aria di essere quasi impossibile.

Come impossibile sarà per l'Empoli trattenere Saponara, altro giocatore con la scritta Torino su un biglietto di sola andata. Basta? Nemmeno per sogno. Per Berardi, dopo un paio di rinvii, dovrebbe essere la volta buona. Per De Sciglio, smentite a parte, potrebbe essere l'occasione del rilancio. Per Vrsaljko, invece, l'occasione e basta. Grande così, da non perdere. Il tutto mentre la dirigenza, Andrea Agnelli in testa, sta lottando come un leone per non far partire un altro giovanotto mica da ridere: per Pogba, su Pogba, alla Juve sono stati chiarissimi. Ne parliamo - parliamo, of course - solo con chi si presenta alla porta con centomilionicento (tutto attaccato, che fa più paura...). Manca la scritta No perditempo e poi c'è tutto. 

Ora: sapere adesso cosa accadrà a giugno e quali giocatori potranno arrivare a Torino è impossibile. Una cosa però è certa. La Juve ha capito, come sempre, da che parte va il mondo e lo ha capito con un anticipo da superstar. Sta allungando la sua lunga ombra sui primi anni novanta. Gran bei tempi. I tempi che furono e quelli che saranno.