Acquisti e cessioni di Giuntoli quasi da lode, ma nerazzurri e azzurri hanno centrato quasi tutti gli obiettivi. Milan e Atalanta con qualche buco
di Enzo Palladini© Getty Images
INTER 8
L’equilibrio e il sano realismo di Marotta e Ausilio ha portato a compimento un piccolo miracolo, quello di rendere fruttuoso un mercato partito con la proprietà cinese e concluso con quella americana. Durante la gestione Suning sono arrivati giocatori fatti e finiti come Taremi e Zielinski, con Oaktree c’è stata la svolta verso prospetti interessanti anche ai fini di un’eventuale rivendita come Josep Martinez e Palacios. Da questa miscela è uscita una squadra ancora più completa, con un doppio potenziale titolare in ogni ruolo, ricchissima a centrocampo, forse carente solo nel settore “alternative per l’attacco” dopo avere trattato e abbandonato obiettivi considerati troppo onerosi.
MILAN 7
Siamo ancora in una pagina piena di punti interrogativi, ai quali Paulo Fonseca dovrà sostituire delle risposte convincenti. Il primo mercato telecomandato da Zlatan Ibrahimovic ha portato in rossonero due usati sicuri in attacco come Alvaro Morata e Tammy Abraham ma anche qualche giocatore tutto da scoprire, come Pavlovic ed Emerson Royal. La tifoseria non è soddisfatta al cento per cento e i risultati finora sembrano assecondare i malumori della piazza, ma prima di bocciare definitivamente certe scelte è ovviamente meglio attendere che la proposta di calcio introdotta da Fonseca venga assimilata (o meno) da un gruppo che viene comunque da un secondo posto.
JUVENTUS 9
Quando la Juventus ha strappato Cristiano Giuntoli al Napoli, aveva proprio in mene quello che è successo: un mercato deciso, preciso, mirato in base alle esigenze di un allenatore scelto da lui stesso. Basta con i “mezzo e mezzo”, chi rientra nel progetto resta, gli altri ciao. Anche a costo di svalutarli un po’. Koopmeiners e Nico Gonzalez sono due colpi di primissimo piano, ma non bisogna dimenticare i due centrocampisti di forza, Khephren Thuram e Douglas Luiz. Le prime due giornate di campionato hanno detto che la Juventus in campo ha un atteggiamento diverso rispetto al passato, adesso quel 9 in pagella (che sarebbe stato 9,5 se fosse arrivato Sancho) deve e può diventare un 10 e lode se Thiago Motta riuscirà ad assemblare alla perfezione i pezzi pregiati che gli hanno regalato negli ultimi giorni. Le premesse ci sono tutte.
ATALANTA 7
Vinta l’Europa League si è acceso il desiderio di alzare l’asticella e lottare anche per uno scudetto che sarebbe storico, ma la cessione di Koopmeiners (così come l’infortunio di Scamacca) ha costretto il club a modificare certi piani e ad attuare una vera e propria rivoluzione. Retegui, Brescianini e Bellanova hanno dimostrato di essere giocatori molto affidabili nel campionato italiano e soprattutto funzionali alle esigenze di Gasperini, che ha anche il compito di riportare Zaniolo ai livelli di una volta. Da “Koop” sono entrati parecchi soldi e sono stati tutti reinvestiti, adesso se mai il problema è riassemblare una macchina che nella passata stagione funzionava benissimo.
BOLOGNA 6,5
Il grande punto interrogativo è: sarà possibile ripetere la passata stagione o almeno avvicinarsi a quella straordinaria cavalcata? Nessuno è in grado di rispondere oggi, soprattutto dopo la partenza di due elementi-chiave come Zirkzee e Calafiori, con Ferguson ancora in fase di recupero. Oggi il voto va considerato poco più che sufficiente, ma il diesse Sartori ha la buona abitudine di stupire tutti rivelando al mondo giocatori forti ma quasi sconosciuti, a parte Casale che ha esperienza e carisma. E magari Iling Junior e Pobega sotto le Due Torri troveranno il modo di esprimere quello che non hanno mostrato nelle loro precedenti esperienze.
ROMA 6
Tutto il buono che è stato fatto da De Rossi nella seconda metà della passata stagione deve trovare conferma quest’anno al di là di un inizio molto faticoso, sicuramente condizionato dal nebuloso affare Dybala. La forza fisica di Dovbyk è una richiesta specifica dell’allenatore, che per il resto si è fidato di quello che gli ha preso la società. È però una Roma che ha ancora parecchi rebus da risolvere, primo tra tutti la convivenza tra lo stesso Dybala e quello che doveva essere il suo successore, vale a dire Soulè. Tutto da scoprire Abdulhamid, il primo saudita nella storia della Serie A, così come da scoprire sono gli altri acquisti portati a termine dal capo dell’area tecnica Ghisolfi. Danso e Djalo sfumati all'ultimo momento, però, sono la nota negativa. La partenza è stata falsa, adesso c’è da osservare quello che arriverà, augurando alla Roma che gli affrettati colpi finali siano soluzioni giuste.
LAZIO 6
Se si leggono i nomi dei giocatori che hanno lasciato la Lazio in estate vengono in mente delle riflessioni profonde: Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson hanno scelto altre avventure, così come Kamada che era arrivato con grandi aspettative ma non ha trovato sé stesso né al servizio di Sarri né a quello di Tudor. I nuovi provengono da realtà che l’anno scorso hanno navigato alle spalle della Lazio, ma (soprattutto Noslin) godono della fiducia del nuovo allenatore Baroni, un’altra scommessa di Lotito che l’ha preso da una società capace di salvarsi proprio alla fine della passata stagione.
FIORENTINA 7
Ha voluto fortemente Gudmundsson e alla fine l’ha preso, pagandolo anche meno di quello che è stato incassato per cedere Nico Gonzalez alla Juventus. Toccherà a Palladino dimostrare che è stato un buon affare, così come il nuovo allenatore dovrà valorizzare il suo pupillo Colpani, prelevato dal Monza con un investimento importante. Altri due compiti urgenti sono le rivitalizzazioni di Kean e Adli, che con le maglie di Juventus e Milan non sono reduci da una stagione esaltante. Firenze si aspetta sempre qualcosa in più rispetto al recente passato, le prime indicazioni sono altalenanti. La qualificazione per la Conference ha dato il via a uno sprint finale di mercato che ha alzato il voto da 6,5 a 7, adesso c’è la prova del campo.
NAPOLI 8
Non ci fosse stata quella gestione così complicata della vicenda Osimhen, sarebbe un mercato praticamente perfetto perché ha seguito alla lettera le indicazioni di Antonio Conte, prima tra tutte la voce “centravanti ideale” che è stata riempita con il nome di Lukaku. Anche negli altri settori tutto è stato studiato alla perfezione per costruire il 3-4-2-1 che ha in mente l’allenatore e che potrà mettere in pratica in tutte le sue declinazioni, compresa quella di un costruttore di gioco già davanti al portiere (Buongiorno)che può essere un’arma in più. De Laurentiis ha investito molto, forse ha incassato meno di quanto sperasse, adesso tocca a Conte.
LE ALTRE
Al Torino, che l’anno scorso ha sfiorato la zona europea, il voto l’hanno dato i suoi tifosi (ed è un 5) perché a fronte di un incasso straordinario portato da Buongiorno e Bellanova, sono arrivati giocatori ancora tutti da scoprire. Il vero acquisto al momento sembra Paolo Vanoli (costato più o meno quanto un buon giocatore) capace di far partire la squadra con eccellenti idee e ottimi risultati. Si aspettava qualcosa in più anche Gilardino dal suo Genoa (voto 5) che nella passata stagione poteva contare su Gudmundsson e Retegui, adesso deve sperare in una stagione eccellente del suo nuovo centravanti Pinamonti e nell’esperienza di Gollini tra i pali. Era inevitabile un ridimensionamento in casa Monza, ma il voto è sufficiente (6) per la coerenza con cui Adriano Galliani ha portato avanti questo mercato.
I due gol di Mosquera all’esordio contro il Napoli bastano per promuovere (con un 7) il Verona e il suo direttore sportivo Sean Sogliano, che come al solito ha venduto molto bene (Noslin, Cabal) e potrebbe avere comprato anche meglio, almeno a giudicare dalle prime indicazioni. Meno confortante la partenza del Lecce (voto 5): Pantaleo Corvino ha realizzato plusvalenze importantissime con Pongracic e Gendrey, ma l’avvio di campionato non è stato altrettanto promettente. Ora tocca a Gotti raddrizzare la baracca, proprio mentre la squadra che l’ha portato alla notorietà, l’Udinese, si merita qualcosa in più (voto 5) perché al di là del romantico ritorno di Alexis Sanchez sembra avere scoperto un ottimo allenatore, capace di valorizzare quello che ha e di non rimpiangere quello che non ha più.
Il Cagliari che si è garantito un solido paracadute prendendo Davide Nicola, lo specialista delle salvezze, si prende la sufficienza (voto 6) perché ha deciso di investire soprattutto sul settore difensivo, che a quelle quote di classifica è quello nevralgico. Ha accontentato l’allenatore con il suo pupillo Luperto e con l’esperienza di Palomino. Invece l’ex squadra di Nicola, l’Empoli, ha scelto la strada esattamente inversa: tutto sugli attaccanti. Per questo merita qualcosa in più (voto 6,5): quando si lotta per la salvezza, ragazzi come Colombo, Esposito e Solbakken possono portare punti preziosi.
Delle tre neopromosse, sicuramente la campagna acquisti più affascinante è quella del Como (voto 7), che ha portato in riva al Lago nomi celebri e qualche prospetto promettente. Meno pirotecnica ma molto ragionata dal punto di vista tecnico è stata la campagna acquisti del Parma (voto 6,5), che non ha snaturato la colonna vertebrale della squadra capace di salire in Serie A al termine di una lunga e regolare cavalcata. Tutto da decifrare il mercato del Venezia (voto 5), che ha dovuto far quadrare i conti come primo obiettivo.