"La cessione di Dorgu? E' la più importante della storia del Lecce e viene in un momento storico in cui il club è in saluite. Non è stata una operazione di recupero di criticità pregresse. Non era un'operazione prevista che interviene in un club in salute. Porta ricchezza su tutti i punti di vista di consolidamento complessivo. Quei soldi non servono per ripianare alcun debito, come era invece stato scritto nei giorni scorsi". Così il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, sulla cessione del danese il Patrick Dorgu. "Dopo il primo no perentorio c'è stato un ritorno del Manchester United e abbiamo provato a posticipare la trattativa a luglio. C'è stato dal club inglese un aut aut. E allora complice questo elemento, l'offerta significativa e il fatto che il ragazzo aveva per quell'aut aut la prospettiva 'o adesso o mai più', abbiamo fatto un ragionamento. Impuntarsi sarebbe stato stupido rispetto alle esigenze del club. Ovviamente incassare 30 milioni dal Manchester United non significa spenderne altrettanti nella stessa sessione, non è così che il Lecce si comporta. Abbiamo sostituito Dorgu con due profili all'altezza", ha aggiunto.