Il club, furente col giocatore che ha flirtato prima col Milan e poi con la Juve, ritira l'offerta fatta al Chelsea e si chiama fuori
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Quando ieri sera il caso è scoppiato, Lukaku si è rifatto vivo, dopo essersi negato per giorni ai dirigenti dell'Inter e anche, particolare non banale, ai compagni di squadra, a chi aveva provato a parlargli, a capire cosa stesse succedendo, al perché di un silenzio così incomprensibile proprio mentre tutto sembrava procedere per il meglio con il Chelsea. Nella notte l'attaccante belga ha così chiamato Piero Ausilio, provando presumibilmente a chiarire la sua posizione, i suoi pensieri. Presumibilmente perché il ds dell'Inter non ha lasciato tempo a Big Rom per spiegare cosa gli stesse passando per la mente. Troppo grandi il disappunto, la rabbia, la delusione umana per ciò che il club nerazzurro aveva scoperto e soprattutto subito.
Perché se l'avvocato Ledure ha prima flirtato con il Milan e poi, soprattutto, con la Juve non lo ha certo fatto all'insaputa di Lukaku: è il giocatore stesso che ha dato mandato perché tutto questo avvenisse, proprio mentre giurava amore ai colori nerazzurri e impegnava la società in una difficile trattativa con il Chelsea. Sul tavolo, quindi, non una mera questione tecnico-sportiva. In gioco valori quali lealtà, fiducia, correttezza. E tutto questo ha ribadito, con toni fermi, decisi, accesi, Piero Ausilio a Lukaku, senza lasciare al belga possibilità di replica. L'Inter ha deciso di voltare pagina, si è allontanata definitivamente dal belga ed è pronta a comunicare al Chelsea la decisione di chiamarsi fuori dalla trattativa, ritirando l'offerta formulata. E' Lukaku che dovrebbe, qualora lo volesse, provare riconquistare una fiducia e un rispetto totalmente compromessi. Ma si tratta di una operazione ora come ora impossibile. L'Inter, da parte sua, ha voltato pagina. Margini non ce ne sono.