I casi dei due ex Napoli che respingono la corte della Juventus vanno controtendenza, le bandiere esistono ancora
C’è ancora chi dice no. In pieno calciomercato. Alla faccia degli ingaggi folli e delle bandiere che non esistono più. C’è ancora chi sceglie l’amore per una città che lo ha accolto e adorato come un figlio. C’è ancora chi vuole conservare il rispetto per una tifoseria che lo ha acclamato per nove anni. Dries Mertens e il Napoli. Un legame indissolubile. Questione di cuore. Ragione di vita. Il no alla Juventus, pronta ad offrire un contratto biennale da cinque milioni di euro a stagione, è tutto qui.
Nonostante il mancato rinnovo e l’amaro addio, è ancora troppo grande l’amore per la maglia. Troppo forte il legame con una città diventata negli anni una seconda casa. I vicoli del centro, il mare di Posillipo, le corse in motorino e le pizze consegnate ai senzatetto ma soprattutto il figlio Ciro, nome non casuale, simbolo di una napoletanità che ormai scorre nelle vene di Dries Mertens, l’attaccante dei record (148 i gol in azzurro, nessuno come lui), l’ultima bandiera che dice no all’avversaria più grande.
Come prima di lui Kalidou Koulibaly, che poche settimane fa ha scelto il Chelsea (e il numero di John Terry), declinando, anche lui, il forte interesse della Juventus. Perché nel calcio dei ricchi e nella vita dei grandi campioni esistono ancora fedeltà e sentimenti, rispetto, amore e riconoscenza. Insomma, c’è ancora chi dice no.